PALERMO – Oltre il 50 per cento dei 1.700 operatori degli ex sportelli multifunzionali potrebbero restare senza lavoro. “Secondo alcune stime, solo sette-ottocento lavoratori verranno assorbiti dal mercato del lavoro – fa sapere Giuseppe Raimondi, segretario regionale della Uil -. Anche se va detto che è ancora presto per dare risposte definitive in tal senso”.
Quel che è certo, però, è che all’indomani del vertice congiunto tra seconda e quinta commissione all’Ars sulla questione relativa al personale delle politiche attive del territorio, le acque sono ancora agitate. “Noi non intendiamo lasciare un solo lavoratore senza una risposta – sottolinea Raimondi -, che si tratti di trovare misure per l’accompagnamento alla pensione, per l’esodo volontario o per la ricollocazione nel sistema formativo”. Tante le proposte che Cisl e Uil hanno avanzato. Come quella relativa alla costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale che riunisca gli assessorati al Lavoro e al Bilancio, le associazioni dei datori di lavoro degli enti di formazione e i sindacati. “L’obiettivo – spiega Raimondi – è quello di presentare al ministero del Lavoro una proposta di ristrutturazione del sistema”.
Altro tema caldo per i sindacati, il sistema degli ammortizzatori sociali, dal quale attualmente il settore della formazione è escluso. “Abbiamo chiesto alla commissione Bilancio di spingere il governo al rifinanziamento del fondo di garanzia per il sostegno al reddito – aggiunge -. La Regione deve fare la sua parte, non può pensare di addossare tutto al ministero del Lavoro”.
Tra le novità venute fuori dall’incontro, la creazione di un elenco dal quale attingere a scorrimento con l’obiettivo di favorire l’assorbimento nel mercato del lavoro degli operatori degli ex sportelli multifunzionali. A darne notizia è il presidente della commissione Lavoro Marcello Greco sul proprio profilo facebook. Un criterio che sarà applicato a tutte le agenzie per il lavoro che concorreranno al bando. “Una piccola vittoria” scrive Greco, che però parla anche di “comportamento denigratorio e palesemente ironico nei confronti del grave disagio sociale dei lavoratori” tenuto durante l’incontro dall’assessore al Lavoro Bruno Caruso.
Una lettura condivisa da alcuni ex sportellisti presenti al vertice. “Ci sentiamo offesi dal cinismo e dall’arroganza mostrati da Caruso – afferma Adriana Vitale, che nei giorni scorsi ha occupato con una delegazione di lavoratori la sede della V commissione -. L’assessore non ha avuto il minimo rispetto nei nostri confronti, additandoci come ‘assistiti’ che percepiscono uno stipendio come ammortizzatore sociale”. Entrando nel merito della questione, Adriana Vitale si mostra ancora più pessimista. “Oggi si è celebrato il nostro funerale, si scritto l’ultimo capito. È finito tutto”. Vitale che attacca poi il governatore Rosario Crocetta, reo di predicare “coraggio in ogni dove ma che ha accettato compromessi per rimanere a galla. Gli uomini che professano la legalità si sarebbero comportati in maniera diversa. Il presidente prima di abbattere le mura, che indubbiamente meritavano di essere abbattute, avrebbe dovuto mettere al riparo i lavoratori, che adesso – conclude Vitale – sono gli unici a pagare le conseguenze e si ritrovano disoccupati da un giorno all’altro”.