27 Febbraio 2017, 15:46
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PALERMO – Marco Falcone non ci sta. Chiamato in causa da Giovanni Ardizzone, che lo ha accusato in correità con Crocetta di avere “contribuito a fare massacrare la Sicilia”, il capogruppo di Forza Italia ribatte e contrattacca. Accusando Ardizzone di essere “corresponsabile” con Crocetta del disastro siciliano.
“Ardizzone dice che è stato applicato il contributo di solidarietà. Ma questo è stato imposto a tutti i contribuenti che superavano una certa aliquota. Non riguardava specificatamente i vitalizi”, ricorda Falcone. Che poi vira sul politico: “Quando attacca Crocetta perché inadeguato, Ardizzone non ricorda che è stato il suo partito a lanciare la sua candidatura. Ed è Ardizzone che ha consentito che in parlamento si votassero le leggi di Crocetta. Ardizzone ad esempio dichiarò inammissibile il nostro emendamento alla riforma delle Province che introduceva l’elezione diretta del presidente. Così sui disabili: avevo detto in Aula che questo nuovo schema di competenze avrebbe creato disfunzioni immani. E anche su Riscossione Sicilia presentai un emendamento – e Ardizzone me lo stoppò – per assegnare la riscossione a Equitalia. Ora Ardizzone usa l’uscita vergognosa di Crocetta, avrebbe dovuto contrastarlo prima. Lui ha piena e completa responsabilità, parimenti a Crocetta”.
Sui vitalizi Falcone ha presentato un ddl che prevede tagli a quelli più corposi (qui i dettagli della proposta). E adesso il capogruppo forzista è pronto a tornare alla carica: “Presenterò sulla finanziaria il contributo di solidarietà specifico per i vitalizi e il passaggio da Riscossione a Equitalia: voglio vedere quali saranno le determinazioni del presidente Ardizzone”.
Le critiche di Cantiere popolare
“Apprendo dalla stampa che il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, ha convocato per domani un Consiglio di Presidenza con un inconsueto ordine del giorno: “determinazioni in ordine alla trasmissione L’Arena e alla presenza del Presidente della Regione”. Se per un verso accolgo con favore la circostanza che anche il Presidente Ardizzone abbia definito Crocetta inadeguato, per altro verso ritengo assolutamente incompatibile, con qualsiasi principio di trasparenza politica, discutere un argomento come quello “oggetto dell’odg” nel chiuso della stanza dell’Ufficio di Presidenza. Il Presidente Ardizzone, pertanto, convochi immediatamente in aula il Presidente Crocetta che, nell’ultima “performance” pubblica dall’amico Giletti, ha finito per gettare discredito, frutto di inesattezze e distorsioni della realtà, sulla Sicilia e sul Parlamento, affinché riferisca non solo se è vero o meno che la Sicilia è o è stata una regione canaglia, ma anche cosa intende fare sulle drammatiche vertenze sociali per le quali ha più volte assunto impegni solenni, mai rispettati e sulla sostituzione dell’Assessore alla famiglia Gianluca Miccichè. Spieghi, ancora, Crocetta cosa intende fare all’Assemblea Regionale su bilancio, priorità occupazionali ed attualità politica e se intenda occuparsi del suo movimento politico “Riparte Sicilia” piuttosto che del governo della regione; cosa intenda fare, infine, degli alleati che gli hanno permesso di diventare Presidente della Regione e di coloro che, cambiando casacca, gli hanno consentito di portare la Sicilia nel disastro attuale. Il Parlamento regionale è l’unica “Arena” nella quale gli è consentito confrontarsi legittimamente, secondo regole che possono anche non stare bene a Crocetta, ma che sono quelle democratiche e giuridicamente appropriate. Il Presidente Ardizzone convochi subito l’aula come richiestogli, altrimenti sarà complice di Crocetta e Giletti”. Lo afferma l’onorevole Toto Cordaro, presidente del gruppo parlamentare Cantiere Popolare.
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27 Febbraio 2017, 15:46