“Il nuovo Prg con i cittadini | Basta con le cabine a Mondello”

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18 Maggio 2014, 14:17

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PALERMO – Uffici aperti ai cittadini per arrivare a un nuovo Prg condiviso, l’Ufficio del Piano da realizzare al Polo tecnico e non alla Favorita, lo stop alle cabine di Mondello, la regolarizzazione dei rapporti con l’Autorità portuale, la riqualificazione energetica della città e il recupero delle identità marinare. Giuseppe Gini, neo assessore all’Urbanistica della giunta Orlando, traccia le linee guida della sua azione amministrativa.

Assessore, partiamo dal caso delle cabine di Mondello. L’anno prossimo ci saranno ancora oppure no?
“Il Comune ha trovato una soluzione per l’emergenza, ma l’intenzione dell’amministrazione è di portare avanti lo strumento che regola l’utilizzo della costa, il Pudm, che è stato inviato in consiglio comunale e dovrà essere approvato per poi andare alla Regione, anche se ancora manca la Vas. In questo tragitto, il Pudm sarà rivisto in alcune parti e, come ha detto il sindaco Orlando, l’amministrazione vuole andare incontro ai cittadini ed è la prima a volere Mondello senza cabine. Ma vuole anche una Mondello che sia vivibile, il che significa coniugare spazi pubblici e privati. Quelli pubblici verranno migliorati, perché le concessioni saranno onerose e i fondi saranno destinati alla riqualificazione delle zone della fascia costiera. Si tratta di un provvedimento provvisorio in mancanza di una chiara regolamentazione. Per il futuro, avendo io anche la delega su Mare e coste, punteremo a riequilibrare la costa nord con la sud permettendo a Palermo di recuperare il rapporto col mare perduto nel tempo”.

Gli stabilimenti balneari però protestano…
“La tendenza in tutta Italia è di avere spiagge libere, è un modo di utilizzo del litorale che si deve modernizzare. Capisco anche i cittadini che sono legati alle cabine per motivi affettivi, ma sono in tanti a volere un rapporto diretto col mare. L’amministrazione costruirà uno strumento che darà certezza di diritto a chi vuole puntare sulla costa, ma darà certezza di diritto anche al cittadino che conoscerà gli spazi pubblici e avrà un aumento del servizio pubblico. Certo, avere una spiaggia tutta libera ma non controllata andrebbe a scapito della qualità, che invece deve restare alta per i palermitani e i turisti”.

Tra gli obiettivi posti dal sindaco per i prossimi sei mesi, c’è anche la normalizzazione dei rapporti con l’Autorità portuale dopo la vicenda dei porticcioli…
“E’ una mia priorità e si intreccia con la discussione del Piano regolatore del porto. Costruiremo un rapporto sereno con l’Autorità per poter insieme progettare i due strumenti urbanistici che devono interagire al massimo: Prg e Piano regolatore del porto. Dobbiamo permettere ai palermitani di godere di alcune parti di territorio oggi precluse e solo con un rapporto di condivisione raggiungeremo un equilibrio tra i due strumenti. Mi riferisco ai piccoli porticcioli turistici, al Foro italico o al Castello a mare: sono problematiche che vanno risolte con una grande concertazione con l’Ente”.

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Andiamo al nuovo Prg, che ridisegnerà Palermo. Cosa intende fare su questo fronte?
“Ho trovato un ufficio di Pianificazione territoriale con grandi professionalità e il tema è riorganizzarci in vista di alcuni obiettivi, senza tralasciare i compiti istituzionali. L’assessore che mi ha preceduto ha istituito l’Ufficio del Piano regolatore e su questo tema ho una certe esperienza, avendo costituito il primo ufficio regionale per il piano paesaggistico. Mutuerò il medesimo ragionamento: serve una struttura che abbia sede in un unico luogo, concentrandola e raccordandoci con la Sispi perché dobbiamo recepire tutta la documentazione. Spero che l’Ufficio abbia sede al Polo tecnico, mi sembra più opportuno rispetto alla Fiera del Mediterraneo. Il Piano dovrà essere gestito dai funzionari in maniera corrente, i tempi sono lunghi ma l’ufficio del Piano ci permetterà di operare anche attraverso i piani di recupero del vecchio Prg come per la costa Sud. Palermo non ha bisogno di espandersi, ma deve concentrarsi sull’ammodernamento e sull’efficienza dei servizi. Io spero che il Prg sia pronto entro due anni, ma servono strumenti più agevoli per realizzare alcuni interventi di riqualificazione. Penso alle zone industriali dismesse da recuperare, in una città in cui servono case per chi non può comprarla o per gli immigrati. Vaglieremo anche le opere pie, perché abbiamo una fortissima immigrazione a cui dare risposta. L’altro problema sarà la riqualificazione ambientale, con una mobilità alternativa e la riduzione delle emissioni. Palermo nei decenni è stata accerchiata dalle costruzioni perdendo per esempio le identità marinare, che vanno ricostituite, ma deve anche collegarsi con i paesi limitrofi che finiranno nella realtà metropolitana”.

Quali saranno i punti qualificanti del Prg?
“Dobbiamo riqualificare gli edifici da un punto di vista energetico, ripensare alle scuole come centri di socialità che costruiscono i cittadini del futuro cui toccherà guardare all’andare in bicicletta, per esempio, non come a una cosa anomala ma come a una cosa normale. Tenteremo anche di ottenere piccole cose ma significative che potranno arrivare dal raccordo con gli altri assessori: sono in costante collegamento con Giusto Catania, Emilio Arcuri o Francesco Raimondo. Una sinergia continua”.

Alcune associazioni, in questi mesi, hanno lamentato una scarsa concertazione sul Prg…
“Voglio costituire uno sportello per i cittadini per costruire con loro il nuovo Prg. L’Urbanistica deve adottare un linguaggio non per tecnici, ma comprensibile ai cittadini, recependo le loro istanze. Su questo lavoreremo con l’assessore Catania. Il mio sarà un assessorato aperto ai cittadini, ricevo tutti e così dovranno fare anche i miei funzionari”.

 

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18 Maggio 2014, 14:17

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