Ferito nella sparatoria in centro | Yusupha sorride: “Sono miracolato”

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13 Aprile 2016, 13:23

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PALERMO – Sorride, mostra la ferita alla testa che poteva costargli la vita. E ripete più volte la stessa frase: “L’importante è che io sia vivo”. Poi aggiunge: “E’ stato un miracolo sopravvivere a quello che mi è successo. Quando mi sono svegliato ho ripercorso quei momenti terribili e ora, rendermi conto di essere ancora in vita mi rende ogni giorno felice”.

Yusupha Susso, il ragazzo del Gambia di 21 anni rimasto gravemente ferito in una sparatoria avvenuta dieci giorni fa in via Fiume, è ancora ricoverato all’ospedale Civico. Dopo una settimana particolarmente difficile per le sue condizioni di salute, ha ricominciato a parlare ed è adesso circondato dagli affetti più cari che ha a Palermo.

Mancano soltanto i suoi genitori, che potranno affrontare il viaggio grazie alla Gesap che pagherà le spese. “Fino a pochi giorni non sapevano che sono vivo – dice Yusupha – ma ci siamo sentiti, li ho tranquillizzati e non vedo l’ora di riabbracciarli”. Nel tono di voce del giovane studente gambiano, per il quale tentato omicidio è stato arrestato un 28enne di Ballarò, ci sono però tristezza e delusione.

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“Quello che mi è capitato mi ha confuso, non so se rimarrò a Palermo. Non sono arrabbiato, ma devo ricominciare da zero. E’ come se fossi rinato, ed è questa per me la cosa più importante. Il resto – aggiunge – per adesso non mi interessa”.

Dopo la visita di ieri pomeriggio del sindaco Leoluca Orlando, oggi a recarsi al Civico è stato il presidente della Regione. “Ad avere la peggio in questa vicenda terribile – ha detto Rosario Crocetta – è stato un ragazzo di colore, ma poteva esserci chiunque. E’ il frutto del degrado in cui i settori più poveri della popolazione puntano troppo frequentemente all’ascesa criminale. Il ragazzo arrestato sembra si sia candidato a boss del quartiere, camminando tra la folla con una pistola, come se niente fosse. Ma ciò che mi ha preoccupato di più è stata l’indifferenza di chi ha notato quell’uomo con un’arma in mano e non ha immediatamente chiamato il 112 o il 113. Un episodio paramafioso a tutti gli effetti”.

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13 Aprile 2016, 13:23

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