Fiba Cisl: “Bds addio? |Nessun problema, siamo fiduciosi”

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02 Dicembre 2009, 13:50

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“Il marchio Bds? Scompaia pure. Non è questo che ci terrorizza, purché ci sia un confronto preciso con i sindacati”. Sugli esuberi? “Unicredit ci ha rassicurati”. Si sono presentati fiduciosi, oggi, in in incontro con la stampa, il segretario generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava, e la segretaria nazionale della Fiba Cisl, Elena Vannucci. All’ordine del giorno c’è il piano di definizione del “bancone”, ossia la nuova configurazione del gruppo Unicredit con l’incorporazione delle banche controllate e la semplificazione dell’organizzazione. Tradotto, il futuro delle cinque controllate, Banco di Sicilia, Unicredit Banca di Roma, Unicredit Banca, Unicredit private banking e Unicredit corporate banking. Attualmente, infatti, si tratta di società autonome, con propri organi deliberanti. Domani saranno i rami di tre divisioni – corporate, private, retail – che avranno, nelle intenzioni della holding, un rapporto ancora più forte con i territori e i 10 milioni di clienti, ma faranno capo a strutture centrali semplificate e specializzate. Spariranno quindi i consigli di amministrazione e il rapporto con la politica locale assumerà un maggior distacco. “Al momento – ha detto Vannucci – il tema non sono le eccedenze di personale che comunque vengono gestite con gli esodi incentivati, ma la gestione dell’eventuale processo di mobilità interna che riguarderà i dipendenti, ma più al Nord e al Centro”. Quindi i sindacalisti aggiungono: “È meglio una banca locale gestita in modo clientelare e personalistico o una banca internazionale fortemente radicata nel territorio?”. Intanto, in attesa dell’incontro tra i sindacati e Unicredit, in programma il 14 dicembre, la Fiba sottolinea che “la novità rappresentata dalla modifica del modello di servizio piace ai sindacati”. Anche se poi Bernava precisa: “Unicredit apra un confronto sul futuro del Bds. Occorre che tutto il patrimonio professionale venga mantenuto e su questo fronte chiediamo l’aiuto della Regione siciliana”. “Non è possibile calare dall’alto un modellino organizzativo che può andar bene per altre realtà, ma non per la Sicilia – ha aggiunto il segretario regionale della Cisl – ed è per questo che la nostra richiesta deve essere sostenuta a tutti i livelli”.

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Intanto l’iter verso la banca unica va avanti e dovrebbe concludersi il primo novembre del 2010, in coincidenza con la scadenza dei patti parasociali che Unicredit ha ereditato quando acquisì Capitalia e il Banco di Sicilia. Dopo le valutazioni da parte del comitato strategico, il progetto sarà sottoposto al consiglio della holding, quindi all’assemblea dei soci e naturalmente ai cda delle cinque banche.

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02 Dicembre 2009, 13:50

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