29 Dicembre 2023, 01:44
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PALERMO – Dopo una riscrittura del governo, concordata con le forze di maggioranza e di opposizione, l’Ars ha approvato due emendamenti della Finanziaria per il rafforzamento delle misure antincendio e il potenziamento della lotta agli incendi boschivi e di vegetazione, accorpando così due articoli della manovra. Si tratta di uno dei pilastri della manovra, insieme con la lotta al precariato che è passata anche dall’ok alla stabilizzazione degli Asu, seppur con un’incognita sul rientro al lavoro a partire dal 2 gennaio.
“Viene eliminata per sempre la categoria dei settantottisti – dicono i deputati della Lega Vincenzo Figuccia e Salvo Geraci -. Insieme con il governo si è puntato a sostenere la categoria più fragile all’interno della platea dei forestali. In questo modo il minimo delle giornate garantite passerà a 101 evitando che possa continuare lo stillicidio di migliaia di lavoratori da decenni ingabbiati in una condizione non più sostenibile. Attraverso questa norma si interviene anche nella prevenzione degli incendi garantendo la possibilità di impiegare un numero maggiore di operai durante la campagna antincendio”. Secondo Figuccia e Geraci “è un primo passo, nell’attesa che si possa procedere alla riforma nel 2024, del settore della forestazione per giungere alla stabilizzazione degli operai dell’intero comparto”.
Nel suo intervento prima della votazione l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha ricordato: “Sulla forestazione abbiamo aumentato in modo ingente le risorse rispetto agli anni precedenti, lo abbiamo fatto con una visione complessiva tra sviluppo rurale e ambiente per sopperire con mezzi e uomini al piano di misure di prevenzione e spegnimento degli incendi. Guardiamo alla platea dei settantottisti ma ci sono aree sprovviste di queste figure per cui si farà ricorso ai cinquantunisti. Tutto questo in attesa della riforma complessiva del settore, alla quale stiamo lavorando”. Via libera dell’Ars, infatti, anche ai fondi per la forestazione (articolo14): oltre 280 milioni di euro complessivi. Si tratta di una delle quattro norme ritenute dal governo i pilastri della manovra finanziaria. Prima della votazione era fallito il tentativo delle opposizioni di richiesta di voto segreto di un emendamento: anche in questo caso, come accaduto per un emendamento all’articolo che destinava tre milioni di euro ai comuni, la richiesta non ha avuto il numero legale di almeno sette parlamentari, come previsto dal regolamento.
A margine della seduta anche una polemica sull’assenza del governatore, Renato Schifani, all’Ars. “Mi sento offeso, il presidente Schifani è rimasto all’Ars solo tre minuti, poi è andato al brindisi di Forza Italia con l’assessore Edy Tamajo – ha affermato il leader di Sud chiama nord Cateno De Luca -. Noi invece siamo qui da otto ore consecutive per approvare una finanziaria che faceva pena e che come opposizione abbiamo migliorato grazie al lavoro che ha fatto il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Movimento cinque stelle, con il capogruppo Antonio De Luca: “Altro che parlamentarista convinto, come Schifani dichiarava con enfasi nel suo discorso programmatico all’Ars. A noi sembra piuttosto che il presidente della Regione sia solo convinto di essere un parlamentarista, ma i fatti, purtroppo per i siciliani, continuano a dire l’esatto contrario. Per lui viene prima il partito e dopo, molto ma molto dopo, la Sicilia e i siciliani”. E ancora: “Quella di ieri di Schifani a palazzo dei Normanni – dice Antonio De Luca – è stata praticamente una toccata e fuga, quando invece l’importanza della posta in gioco, l’ approvazione della legge Finanziaria, cioè delle norme che determineranno il destino dei siciliani nel prossimo anno ed oltre, avrebbe richiesto la sua presenza fissa, magari accompagnata da diverse spiegazioni sulle risorse a disposizione per la manovra che continuiamo a chiedere ma che continuano a non arrivare”.
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29 Dicembre 2023, 01:44