28 Febbraio 2023, 19:29
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TRAPANI – Gestivano il mercato dello spaccio di droga nei “salotti” della città di Trapani o anche nei locali della “movida” trapanese. Clienti erano professionisti, colletti bianchi, tutti con il vizio della cocaina. Per loro servizio a domicilio. A sbrigare le consegne e a ottenere lauti e facili guadagni una banda capeggiata da Massimiliano Voi.
Il Tribunale, presidente il giudice Daniela troja, a latere Marroccoli e Cantone, ha riconosciuto l’esistenza dell’associazione a delinquere, ed ha condannato Voi a 30 anni di carcere. La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di oggi.
Undici le condanne ed una assoluzione: 21 anni e 4 mesi per Mariano Galia, secondo l’accusa sostenuta dal pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova , era con Voi a capo dell’organizzazione, 11 anni ad Antonio Voi, Annibale Baiata 22 anni e 2 mesi), Giuseppe Rinaudo 10 anni, Francesco Paolo Salerno 4 anni e 8 mesi, Salvatore Damiano 5 anni e 2 mesi, Crispino Erice 6 anni, Giuseppa Costa 3 anni e 3 mesi, Maria Papa 3 anni e 3 mesi, Francesco Fiorino 3 anni e 3 mesi. Assolto, perché il fatto non costituisce reato, Dario Mighali.
Il processo scaturisce da una indagine della Squadra Mobile di Trapani, che portò agli arresti alla fine del 2014. Massimiliano Voi e Mariano Galia, gestivano anche gli approvvigionamenti di droga, cocaina e hashish, con trasferte apposta organizzate a Palermo ma anche fino in Calabria o in Campania. cocaina e hashish, scegliendo di volta in volta l’autista e il mezzo di trasporto. Massimiliano Voi ha coinvolto anche suo figlio Antonio, spesso incaricato delle consegne, ad Annibale Baiata e Giuseppe Rinaudo, il ruolo di accompagnare Galia e Voi nelle trasferte per l’acquisto della sostanza stupefacente, che poi veniva custodita in un garage, da dove poi i pusher partivano per le consegne: una rete di vendita molto collaudata ed efficiente. Massimiliano Voi si occupava dei “clienti” più importanti e in vista oltre che facoltosi, mantenendo con questi un rapporto diretto e costante. C’era anche chi sosteneva la banda economicamente per agevolare le forniture di cocaina, come Salvatore Damiano. Ma la banda si finanziava anche pianificando e mettendo a segno furti e rapine. A disposizione anche una armeria ben fornita.
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28 Febbraio 2023, 19:29