“La formazione professionale in Sicilia, a causa di scelte politiche scellerate del passato e personaggi che ne hanno depredato le risorse a scapito di lavoratori e allievi, è un comparto attualmente in stato comatoso. È compito del governo Musumeci trovare soluzioni, inserendo tra le priorità dell’agenda politica la questione, in modo da trovare soluzioni che mettano fine al calvario vissuto negli ultimi anni dagli operatori del settore, restituendo loro la dignità calpestata dall’indifferenza delle istituzioni e nel contempo rilanciando un comparto di vitale importanza per la crescita e l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, la cui percentuale tra quelli che non studiano né lavorano raggiunge ormai quasi il 50% in Sicilia”. Lo ha dichiarato Vincenzo Figuccia, deputato Udc all’Ars e leader del movimento CambiAmo La Sicilia.
“Dobbiamo fare nostro – prosegue – il grido di dolore di uomini e donne del comparto, ripartendo dalla legge 24,ovvero la norma attualmente in vigore che garantisce l’occupazione per gli operatori (servizi e interventi), ricordando che il programma proposto agli elettori dell’attuale maggioranza governativa, prevedeva l’istituzione di un’agenzia regionale dei lavoratori a cui attingere, tenendo esclusivamente presente gli iscritti all’albo unico per i lavoratori della Formazione professionale in Sicilia”.
“L’auspicio è che si possa rivitalizzare il comparto utilizzando in modo razionale, invertendo la tendenza rispetto al passato – conclude il parlamentare – i fondi provenienti dall’Unione Europea destinati al comparto della Formazione professionale”.