La tela di Bianchi| e l’Ars Penelope

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20 Aprile 2013, 10:45

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PALERMO – Luca Bianchi, con fatica, tesse la sua tela. Per portare a casa un bilancio in cui, in tempi di vacche magrissime, i conti della Regione tornino. Ma come la tela di Penelope, la trama tessuta dall’assessore e dal governo, viene in queste ore disfatta dalle commissioni dell’Ars, in cui sembrano prevalere nostalgie di conservazione e scetticismo verso le novità.

Il braccio di ferro tra governo e maggioranza è appena iniziato e proseguirà fino all’approvazione dei documenti finanziari, da votare entro il 30 aprile. A Livesicilia Bianchi ribadisce la linea dura, ammonendo i deputati. “Saldi invariati” è il refrain dell’assessore, che poi vorrebbe dire non c’è trippa per gatti. E quindi, è il messaggio del responsabile dell’Economia, non pensino di deputati di ripristinare spese o far sparire tagli senza le adeguate coperture, perché prima di tutto qui c’è da far quadrare i conti.

Ma l’Ars fin qui, malgrado gli inviti dei capigruppo, si è mossa con una certa libertà, votando nelle commissioni di merito anche contro il governo, approvando emendamenti che quasi certamente saranno cassati dalla stessa giunta ma che permettono ai singoli deputati di fregiarsi di un titolo sul giornale. E così sono rispuntati i soldi per il Cerisdi, fondi che il governo ha già detto (lo hanno fatto sia Crocetta sia Bianchi parlando col nostro Accursio Sabella) di non voler concedere. E sono stati affossati i ticket sanitari per i più abbienti, che il governo è pronto a ripresentare in questo giochino alla Penelope che scandisce il ritmo della sessione di Bilancio. Ieri, ultime novità, in commissione Cultura è passato un emendamento che sostanzialmente sconfessa la riforma della formazione dell’assessore Scilabra (indigesta ai partiti, era abbastanza chiaro), prevedendo il rifinanziamento dell’Avviso 20, che invece è stato bocciato dalla giunta. Un emendamento targato Pd che dà più di altri il segno delle frizioni tra maggioranza e governo. E un’altra norma, votata anch’essa ieri in commissione, corregge il tiro della linea del governo sulla Tabella H, imponendo alla giunta di ottenere sull’elenco dei beneficiari dei contributi regionali il parere vincolante dell’opposizione stessa, per evitare scelte discrezionali. E’ questo il genere di questioni su cui fin qui ci si divide. Di sviluppo e delel istanze sollevate dalle imprese, nel dibattito interno alla maggioranza non c’è traccia, e questo non è certo un dato confortante.

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Insomma, le insidie per il governo in Aula non mancheranno. E la vicenda dei franchi tiratori sul nome di Crocetta nel voto sui grandi elettori del Quirinale, potrebbe essere solo l’antipasto di una ben più aspra resa dei conti nella variopinta maggioranza di Rosario Crocetta.

 Twitter @salvotoscano1

 

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20 Aprile 2013, 10:45

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