Fortitudo, ora serve l’impresa | Agrigento sfida la corazzata Torino

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24 Maggio 2015, 20:54

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AGRIGENTO – La sbornia va smaltita in fretta, come fatto dopo la serie con Verona. La Fortitudo è a tre vittorie da una clamorosa promozione in Serie A, ma non bisogna abbassare la concentrazione. Aver eliminato la principale favorita per la vittoria dei playoff, d’altronde, non ha cambiato di una virgola l’atteggiamento di Agrigento, capace di imporsi per due volte sul campo di Casale e di chiudere la serie tra le mura amiche, evitando una pericolosa gara 5 in casa Novipiù. Il volo della squadra di coach Ciani, però, farà comunque scalo in Piemonte, perché dall’altra semifinale è venuto fuori il nome della Manital Torino, altra grande favorita della vigilia al pari di Verona.

Probabilmente l’accoppiamento peggiore per Agrigento, che comunque nel migliore dei casi si sarebbe trovata contro un’altra big del calibro di Brescia. Torino è una squadra costruita per vincere e che, a differenza di Brescia, può contare su un grande nucleo oltre che sulle individualità degli americani. L’atletismo del play-guardia Ian Miller e un Ron Lewis su cui fare affidamento non sono le uniche armi a disposizione di coach Bechi, che può puntare sull’esperienza degli italiani Giachetti e Mancinelli, oltre che di un Guido Rosselli decisivo nella vittoria in gara 4, quella che ha dato a Torino la certezza di una qualificazione in finale.

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Agrigento dovrà fare ancora una volta della difesa la sua arma principale. Lo è stata contro Verona e contro Casale, dovrà per forza di cose esserlo contro una Manital in missione. Penny Williams sarà chiamato ad un lavoro extra sul connazionale Lewis, mentre Piazza e Saccaggi si spartiranno il compito probabilmente più gravoso, quello di contenere le scorribande di Ian Miller. I lunghi, che per Ciani sono stati finora il fiore all’occhiello nella metà campo difensiva, avranno di che faticare: Rino De Laurentiis e Udom hanno dato dimostrazione di poter essere ottimi cambi della coppia titolare formata da Chiarastella e Dudzinski, ma anche da loro ci si aspetta il salto di qualità. Per trasformare il sogno promozione in una realtà impronosticabile.

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24 Maggio 2015, 20:54

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