Politica

Forza Italia e il faccia a faccia che non c’è, le fibrillazioni azzurre

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10 Settembre 2024, 14:00

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PALERMO – L’ultimo accenno risale a circa dieci giorni fa: una cena per fare il punto della situazione e serrare le file in vista del rientro all’Ars dopo la pausa estiva, ma finora l’intento è rimasto soltanto nella chat di gruppo. Da quel momento nessuna convocazione e nel frattempo i malumori tra i deputati regionali di Forza Italia sono cresciuti.

Forza Italia e l’atteso confronto interno

La riunione si farà, “probabilmente la prossima settimana”, come sussurra una voce azzurra, ma non è detto che sia risolutiva dei problemi interni. Problemi che hanno finito col coinvolgere anche i big romani del partito e che si riflettono in maniera speculare sul gruppo guidato da Stefano Pellegrino, da tempo intento a placare le ire dei colleghi. Malumori lasciati scorrere per troppo tempo come un fiume carsico e che ora rischiano di minare il percorso autunnale del governo Schifani a Sala d’Ercole.

I segretari dei partiti di maggioranza si vedranno il 20 settembre e così da più parti all’interno del gruppo azzurro si segnala la necessità di accelerare il confronto interno con Schifani e il commissario regionale Marcello Caruso. Quest’ultimo, vicinissimo al governatore, potrebbe finire sulla graticola per via della gestione del partito ma dai dissidenti, a loro volta divisi tra diverse fazioni, al momento vengono escluse mosse eclatanti che potrebbero metterne in dubbio la carica.

Le cause dei mal di pancia forzisti

I mal di pancia, però, restano e non risparmiano Schifani. Alla base di tutto c’è la richiesta di un maggiore confronto interno. Sotto la cenere covano tanti malumori: dalla mancata nomina di un assessore ‘politico’, scelto magari all’interno del gruppo, all’assenza di un coordinamento sulla linea da tenere in aula su alcuni provvedimenti di iniziativa non governativa. Tutto questo senza dimenticare il mancato confronto sul risultato delle Europee e sui successivi sviluppi del voto per Bruxelles con la rinuncia di Edy Tamajo e la rielezione di Caterina Chinnici. “Tutto fatto senza mai interpellare chi ha comunque contribuito a quel risultato”, lamenta uno dei 12 deputati.

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Lo stesso Tamajo, nell’intervista concessa a ‘LiveSicilia’, sembra prestare molta attenzione al dialogo con i colleghi all’Ars. L’assessore alle Attività produttive, infatti, ricorda che il suo lavoro prosegue “a stretto contatto” sia con il presidente che con i deputati.

E non è piaciuta al gruppo neanche l’uscita domenicale del governatore sul ‘Giornale di Sicilia’ contro il ddl in testa all’agenda dell’Ars. Si tratta della proposta di legge che aumenta il numero degli assessori nei comuni, anche se a costo zero. Una presa di posizione che, nei ragionamenti di alcuni deputati forzisti, finisce per picconare il lavoro di chi a Palazzo dei Normanni ha lavorato su un testo che inizialmente era stato condiviso.

Le spine della sanità

C’è poi il capitolo sanità, con le scelte che hanno lasciato l’amaro in bocca a diversi deputati. Le scorie della battaglia senza esclusione di colpi andata in scena nella settimana che ha portato alle nomine dei direttori sanitari e amministrativi di Asp e ospedali non sono state ancora smaltite. E sempre dalla sanità è arrivato l’ultimo sussulto interno: lo ha firmato Margherita La Rocca Ruvolo, deputata agrigentina che in diverse occasioni non ha nascosto il suo malcontento per l’andazzo all’interno del partito. La Rocca Ruvolo ha preso di petto l’ipotesi di un declassamento dell’ospedale di Sciacca, nella sua provincia di riferimento: Agrigento.

Ipotesi che sarebbe contenuta nel piano di rimodulazione della rete ospedaliera al quale l’assessorato alla Salute, con il manager della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, sta lavorando da circa un anno. La Rocca Ruvolo non le ha mandate a dire: “L’ospedale di Sciacca rimarrà un Dea di I livello e non verrà smantellata nessuna unità operativa complessa. Al di là delle bozze della nuova rete ospedaliera che girano e di quello che pensano i burocrati, le decisioni sulla sanità in Sicilia vengono prese in commissione Salute all’Ars, dove ci sono i deputati che rappresentano il territorio”.

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10 Settembre 2024, 14:00

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