Fuga dall'Udc, la diaspora dei centristi non si arresta - Live Sicilia

Fuga dall’Udc, la diaspora dei centristi non si arresta

Due nuovi addii alla vigilia del tour siciliano di Cesa.

PALERMO – La diaspora dall’Udc non si arresta. Oggi altri due dirigenti fanno le valigie e salutano Decio Terrana e company. Elio Ficarra ed Andrea Aiello, rispettivamente ex vice coordinatore regionale dell’Udc Sicilia ed ex coordinatore cittadino dello scudocrociato a Palermo, chiudono la loro esperienza nel partito centrista ed ufficializzano la loro adesione a Forza Italia in vista delle prossime elezioni regionali in cui sosterranno le candidature di Renato Schifani a Presidente della Regione Sicilia e di Francesco Cascio all’Ars. Una decisione maturata dopo la scelta di ammainare la bandiera con lo scudocrociato e confluire nella nuova Dc di Cuffaro per la corsa all’Ars. 

Decisione che i due avrebbero appreso a mezzo stampa. “Dopo avere svolto un lavoro incessante e capillare sul territorio, volto a ricreare una nuova base di aggregazione, consenso e adesione in seno all’Udc in Sicilia, abbiamo appreso dagli organi di informazione specializzati che il partito non sarà presente con il proprio simbolo alle prossime elezioni regionali, ma farà confluire le candidature nelle liste di un altro schieramento politico”, spiegano. “Riteniamo inconcepibile che, in qualità di vice coordinatore regionale e coordinatore cittadino del capoluogo siciliano, i vertici del partito centrista non abbiamo reputato opportuno doverci informare o coinvolgere, quantomeno in sede di confronto, in merito ad una scelta tranciante e focale, in chiave presente e futura. Scelta che ovviamente non possiamo condividere, poiché abbiamo profuso impegno, passione ed energie per generare un processo di identificazione nel nuovo corso dell’Udc in Sicilia”, sottolineano. 

L’ennesimo addio arriva ventiquattro ore prima del tour siciliano del segretario nazionale Lorenzo Cesa che domani aprirà la campagna elettorale del segretario regionale Decio Terrana a Grotte (in provincia di Agrigento) in un momento di grande tribolazione per il partito siciliano in preda a una emorragia di dirigenti e onorevoli. Addii che si sono consumati nelle ultime settimane scuotendo non poco il partito centrista. E Prima L’Italia ringrazia avendo ottenuto tre adesioni di peso: L’assessore Mimmo Turano, l’ex capogruppo all’ARS, Eleonora Lo Curto, e l’ex deputato Pippo Gianni. A chiudere con lo scudocrociato anche un “acquisto” recentissimo: l’assessore Toto Cordaro che dopo appena un mese di permanenza nel partito è stato folgorato sulla via di Giorgia Meloni. A differenza dei tre colleghi, Cordaro, neo iscritto di Fratelli d’Italia, non sarà candidato né alle prossime regionali né alle politiche e potrebbe puntare, si dice, al CGA (Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana). Insomma, di acqua sotto i ponti da 2017 ne è passata. Alle scorse regionali il partito di Lorenzo Cesa otteneva oltre il 6% dei consensi, eleggeva 5 deputati (tra cui Cateno De Luca) e incassava due assessori. E in tanti cercavano ristoro sotto l’egida dello scudocrociato. Oggi si assiste alla scena opposta con i pasdaran dell’Udc al riparo sotto un altro scudocrociato quello della Dc di Totò Cuffaro (un altro ex di un certo peso). 


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