02 Marzo 2019, 14:53
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PALERMO – C’è chi ha lasciato la giunta in anticipo, chi lo ha fatto tirando un sospiro di sollievo ma anche chi il benservito proprio non se lo aspettava. La nuova giunta Orlando segna infatti l’uscita di scena di sei assessori, con veri e propri colpi di scena.
Il primo a mollare, qualche giorno fa, era stato Andrea Cusumano, artista prestato alla politica con delega alla Cultura. Ha curato lui, con successo, il 2018 di Manifesta e di capitale italiana della cultura ma ha deciso di tornare alla sua professione.
A voler andare via sono stati anche Iolanda Riolo e Gaspare Nicotri: la prima, imprenditrice di successo, si è occupata di Mobilità dopo aver rinunciato alla delega sulle Partecipate, ma aveva manifestato da tempo una profonda insofferenza per la permanenza in giunta; il secondo, ex segretario generale in vari enti locali, ha avuto la responsabilità del Personale, dell’Anagrafe e dei Cimiteri, gestendo anche il malcontento degli uffici sulla questione delle residenze ai migranti.
Gli altre tre, invece, fino all’ultimo sono rimasti in bilico. Antonino Gentile è stato l’uomo dei conti: ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, tecnico di alto profilo, ha gestito la delicata partita dei disallineamenti delle aziende, dei bilanci consolidati e del previsionale 2019, approvato in largo anticipo. I buoni risultati nella lotta all’evasione fiscale non sono però bastati a garantirne la permanenza in squadra.
L’uscita di scena più clamorosa è quella di Emilio Arcuri, anche se in qualche modo annunciata. Storico vice di Orlando negli anni Novanta, protagonista della Primavera che riqualificò il centro storico e riaprì il Teatro Massimo, Arcuri nel 2012 è rientrato in sordina in Amg per poi fare un ingresso prepotente in giunta due anni dopo con i galloni di vicesindaco. Nel 2017 li ha però persi, mantenendo comunque la mega-delega su Urbanistica e Lavori pubblici.
Quello più inaspettato è invece l’addio di Sergio Marino, fino a qualche giorno fa certo invece di restare. Ex direttore dell’Arpa, nel 2013 è stato chiamato a guidare la neonata Rap, sorta sulle ceneri di Amia. Un buon lavoro che gli è valso nel 2016 l’ingresso in giunta con delega all’Ambiente e nel 2017 addirittura la promozione a vicesindaco, occupandosi anche di Attività produttive. Protagonista del caso delle bancarelle in via Libertà, è stato considerato da sempre vicino a Fabio Giambrone e paga l’ingresso in giunta di una seconda donna.
“Con gli uffici abbiamo lavorato molto sul piano ambientale – ha detto Marino, visibilmente emozionato – abbiamo gettato le basi per un cambiamento culturale che diventerà realtà. Sono sicuro che chi prenderà il mio posto continuerà questo lavoro”.
L’IDENTIKIT DELLA NUOVA GIUNTA
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02 Marzo 2019, 14:53