GELA- Immagini da paese in guerra. Carcasse di auto bruciate, ridotte a cenere. Prospetti anneriti, serrande sciolte, balconi danneggiati. A Gela una ripresa del fenomeno criminale legato agli incendi di auto getta nello sconforto i cittadini che chiedono più sicurezza. “Qui ne hanno bruciato tre”, dice un condomino del palazzo sotto al quale nella notte di Pasqua tre auto sono andate in fumo. Un maxi rogo che ha costretto i vigili del fuoco a evacuare un intero stabile mentre due carabinieri, una donna di 28 anni e una bambina di 4 sono finiti in ospedale per intossicazione da monossido di carbonio. “Ma le telecamere funzionano?”, si chiede un commerciante della zona. “Non siamo più sicuri. Parcheggiamo le auto dopo una giornata di lavoro rientrando a casa, con l’ansia che qualche ora dopo nel cuore della notte qualcuno possa ridurcele in cenere. Possibilmente non siamo neppure noi i destinatari, ma abbiamo la sfortuna di parcheggiarle vicino alla potenziale vittima”.
Ed è dalle telecamere della banca davanti alla quale si è verificato il rogo che le indagini prendono le mosse. “Dai nastri di registrazione si vedrebbero tre figure col volto travisato da passamontagna”, dice Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket ed antiusura “Gaetano Giordano” che ieri con la scorta si è recato in via Palazzi, nel cuore del quartiere Caposoprano, teatro dei fatti per rendersi conto di persona di quanto fosse accaduto. “Gli incendi di auto negli ultimi anni sono in netta diminuzione – dice Lucia Lotti, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Gela -. Nel mese prossimo forniremo tutti i dati con la pubblicazione del bilancio sulla responsabilità sociale. Diminuzione – aggiunge – non significa che il fenomeno è stato debellato. I numeri comunque sono significativi. Su questi ultimi episodi si sta lavorando a varie ipotesi – spiega -. Le cause possono essere diverse: le auto sono state bruciate per atto di vandalismo o i fatti sono riconducibili a situazioni legate a contrasti familiari, condominiali; gli attentati potrebbero anche essere legati a dinamiche più criminalmente rilevanti o possono essere diversivi. Un singolo episodio può essere il sintomo di una tendenza o può essere collegato ad una vicenda particolare. Io non azzarderei valutazioni di carattere generale tenuto conto che il trend è in discesa per quanto riguarda questo tipo di fenomeni. Sicuramente ci preoccupano le attività predatorie come i furti in appartamento o nelle seconde case sintomo in città di un disagio socio economico”.
La città chiede dunque più sicurezza urbana con una presenza più costante della polizia municipale, anche nelle ore notturne e un potenziamento della videosorveglianza sul territorio. Richieste condivise dall’amministrazione comunale con il sindaco Angelo Fasulo che le ha presentate al Prefetto di Caltanissetta nel corso di un tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli attentati incendiati che si sono registrati nella notte di Pasqua (nove auto bruciate in tre distinti episodi e altrettanti punti della città) hanno indotto il primo cittadino a chiedere alla Prefettura “sin da subito un rafforzamento dei servizi preventivi ed un immediato incremento di personale specializzato delle Forze del’Ordine sul territorio”. “Azioni scellerate di balordi”, ha commentato Fasulo che ha chiesto ai cittadini di denunciare “ciò che vedete” e “contattate immediatamente la polizia o i carabinieri”. Dalla società civile e dal mondo politico una valanga di reazioni e commenti dopo gli ultimi episodi. Per il presidente dell’Ascom Confcommercio, Francesco Trainito è necessario l’intervento dell’esercito “considerato che dalle 20 alle 8 del mattino la città è completamente abbandonata a se stessa e lasciata in mano a balordi e ai delinquenti”. Per Ignazio Giudice, segretario generale della Cgil “Gela non è una città sicura”. “È necessario – aggiunge – rivalutare la figura del vigile urbano prevedendone l’impiego anche nelle ore notturne perché i delinquenti non diventino leader”. Una nota arriva anche da Giampaolo Alario, vice segretario provinciale del Partito Democratico che denuncia come “questi gesti sono compiuti da una minoranza di balordi che hanno il solo scopo di rendere Gela una città invivibile”. Per Antonio Giudice (Noi con Salvini) quello che è successo è “una vergogna infinita. I cittadini hanno bisogno di dormire sonni tranquilli”.
*Aggiornamento ore 14.30
“A Gela, sin da oggi, sarà incrementata la presenza delle forze dell’ordine che controlleranno il territorio in sinergia con i vigili urbani”. Lo ha annunciato il prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, nel corso del vertice provinciale convocato con il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, all’indomani dell’improvvisa escalation di attentati incendiari con 9 auto bruciate in una sola notte. Lo stesso prefetto ha dichiarato ai cronisti di avere avviato serrate indagini per rintracciare gli autori dei roghi e in particolare i tre giovani ripresi dalle telecamere di videosorveglianza delle due banche di via Palazzi, davanti alle quali sono state incendiate cinque autovetture. “E’ la risposta che ci attendevamo dallo Stato”, ha detto il sindaco Angelo Fasulo che ha ripetuto il suo appello ai cittadini affinché collaborino con magistratura e forze dell’ordine.

