GELA (CALTANISSETTA) – Al petrolchimico di Gela, con la riduzione delle commesse di lavoro, monta la protesta dei dipendenti dell’indotto per i quali, dopo il ricorso alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà, si fa sempre più difficile mantenere il posto. Oggi, davanti ai cancelli della raffineria, hanno protestato i 15 lavoratori di un’impresa che ha dichiarato fallimento, i quali attendono inutilmente da diversi giorni il passaggio a una nuova ditta che ha acquisito l’appalto della vecchia azienda.
A Palermo, davanti a palazzo del governo regionale, stanno protestando i 20 ex dipendenti dell’impresa Di Vincenzo spa, addetti al quinto modulo bis del dissalatore di Gela. Sugli assetti occupazionali dell’impianto, fermo da oltre un anno, era stato raggiunto un accordo tra sindacati e Regione (che è proprietaria della struttura) per il trasferimento delle maestranze dall’ex gestore alle dipendenze di Siciliacque. L’impegno però è rimasto sulla carta. Gli operai hanno deciso perciò di presidiare palazzo d’Orleans fino a quando la vertenza non troverà uno sbocco positivo.
Per il sindacato dei chimici Filctem-Cgil di Caltanissetta, queste manifestazioni costituiscono “sintomi evidenti di un malessere dovuto alle difficoltà economiche che attraversano le famiglie e a cui non si riesce a dare risposta. Per questo – aggiunge – è necessario riprendere tutti i tavoli negoziali aperti per affrontare con sollecitudine i problemi oggi irrisolti”.