Gli spari contro uno degli indagati,| poi la svolta alle indagini

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26 Settembre 2012, 15:12

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Era il 25 maggio dello scorso anno quando Marco Bisiccè, il 23enne finito ai domiciliari nel blitz “Tryu” per spaccio di droga, si recava al Civico dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola al braccio. Si era recato da solo all’ospedale, dicendo di non sapere cosa fosse successo. Il ragazzo oggi è finito nella rete della squadra mobile che ha smantellato l’organizzazione di cui anche lui faceva parte, ma Bisiccè aveva già dei precedenti per droga e ricettazione e gli investigatori collegarono subito la sparatoria ad un regolamento di conti proprio nell’ambito dello spaccio.

Quella sera la polizia aveva trovato del sangue e un bossolo nei pressi dell’abitazione del giovane, in largo Pettirosso, a Bonagia, nel quartiere confinante con quello di Falsomiele. I residenti avevano sentito degli spari, lanciando subito l’allarme. E fu proprio quel ferimento a contribuire alle indagini che oggi, hanno portato all’arresto di venti spacciatori.

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26 Settembre 2012, 15:12

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