25 Agosto 2021, 09:32
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CATANIA – Una sequenza di minacce e umiliazioni ha preceduto l’omicidio di Acitrezza. Vanessa Zappalà aveva paura. Il suo ex compagno accecato da una gelosia morbosa e malata era libero. Antonino Sciuto, che dopo l’omicidio si è impiccato, era ossessionato dalla possibilità che Vanessa potesse avere una nuova relazione dopo che lo aveva allontanato da casa.
L’11 aprile scorso Vanessa e tre cugine stavano festeggiando in un bar a Pedara il suo ventiseiesimo compleanno. L’ultimo della breve vita di Vanessa stroncata da sette colpi di calibro 7.65. Arrivò Sciuto, era furioso: “Mi sputa in faccia, urla femmina puttana, divertiti che poi mi diverto io – ha raccontato Vanessa nella denuncia dello scorso maggio -, con il telefonino mi ha rotto gli occhiali”.
È solo uno dei tanti episodi annotati dalla ragazza e contenuti nella sua denuncia. Sciuto si appostava davanti a casa o al panificio doveva lavorava. La sua ex compagna lo filmava con il cellulare. L’8 giugno era passato in auto per l’ennesima volta sotto casa. A quel punto Vanessa ha chiamato di nuovo i carabinieri che hanno arrestato Sciuto. Il giudice per le indagini preliminari Filippo Castronovo gli ha imposto il divieto di avvicinamento.
Era stato il luogotenente Corrado Marcì, comandante della stazione di Trecastagni, a bloccare Sciuto dopo un breve inseguimento per le strade del paese. Marcì è diventato un punto di riferimento per la ragazza. Come prevede il “Codice rosso” a Vanessa era stato fornito il cellulare del militare. Squillava spesso quel telefono per segnalare la presenza di Sciuto, per un consiglio o uno sfogo. Marcì ha raccolto la denuncia con tutti gli appostamenti di Sciuto che pedinava la vittima sulla base dei quali la procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per l’uomo. C’erano anche i video ripresi con il cellulare dalla donna. Il gip aveva deciso di imporgli solo il divieto di avvicinamento. Dopo la denuncia di fine maggio e la misura cautelare l’assassino sembrava essersi defilato. Ed invece covava la rabbia e progettava il delitto.
Domenica notte Sciuto, il cui profilo social conteneva diversi post a tema violento, ha violato la prescrizione, ha afferrato per i capelli Vanessa mentre passeggiava con gli amici al porticciolo di Acitrezza e ha sparato sette colpi. La vittima ha avuto solo il tempo di dire “vattene o chiamo il maresciallo”. Sciuto ha completato il piano di morte che aveva in mente dal dicembre precedente quando a Vanessa aveva detto: “Se so che hai a qualcuno ti piglio a colpi di pistola, prima a te e poi a lui”.
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25 Agosto 2021, 09:32