CATANIA – È giunta da Parigi, è diretta agli uomini della Polizia di Stato di Catania, ma è diventata un manifesto per tutta la città etnea, un biglietto da visita per un luogo che verrà ricordato con le cœur soulagé. Stiamo parlando della lettera che due turisti d’oltralpe hanno indirizzato agli uomini dell’UPGSP della Questura, una testimonianza di come l’efficienza e la dedizione dei poliziotti etnei a difesa della serenità di tutti cittadini possa ingenerare in chi si è trovato a subire un reato, sensi di gratitudine e stima da cui emerge l’immagine della migliore Catania, accogliente e attenta alla tutela dei turisti che vengono a visitarla.
I fatti si riferiscono allo spiacevole inconveniente in cui, alla fine dello scorso mese di agosto, sono incappati i due francesi: in visita alla città per goderne le bellezze architettoniche, avevano incautamente lasciato l’autovettura, presa a noleggio, posteggiata con tutti i bagagli a bordo; al ritorno dall’escursione hanno trovato l’auto scassinata ma già presidiata da una pattuglia di poliziotti che ha provveduto ad accompagnarli in Questura dove, già in fase di stesura della denuncia, è stata riconsegnata parte della refurtiva, per lo più effetti personali.
Gli agenti delle Volanti, in effetti, hanno dato grande prova di efficienza e di tempestività: avvalendosi della loro profonda conoscenza del territorio e, occorre sottolinearlo, dell’aiuto giunto da un anonimo testimone che ha fornito preziosi elementi tali da permettere la sicura identificazione di R.L., ventisettenne pregiudicato catanese, il cui modus operandi è ormai noto ai poliziotti delle Pantere, sono andati “a colpo sicuro”, recuperando la refurtiva e denunciando l’uomo in stato di libertà.
E così, mentre si trovavano ancora in Questura, i due turisti, con grande stupore, si son visti riconsegnare la macchina fotografica, il p.c., l’I Pad e persino i 75 euro che ancora mancavano all’appello, recuperati a pochissimo tempo dall’intervento delle prime pattuglie.