GRAVINA DI CATANIA. “Ci provo anch’io! Sembra questo il refrain che caratterizzerà la prossima infuocata tornata elettorale nei comuni, là dove migliaia di cittadini dell’hinterland etneo saranno chiamati alle urne la prossima primavera/estate. Gravina (28 mila abitanti circa; 18 mila gli aventi diritti al voto) su tutti, a pochi mesi dal ritorno alle urne, presenterà già una nutrita schiera di candidati (alcuni già ufficiali; altri in predicato di comunicare “apertis verbis” la propria decisione) alla poltrona di primo cittadino. Oltre al sindaco uscente, Domenico Rapisarda, espressione del Pdl, che correrà per il secondo mandato consecutivo, il “parterre” proporrà il Presidente uscente del Consiglio comunale , Claudio Nicolosi, che si definisce “espressione della sinistra gravinese”, ma che sembra dover fare i conti con il giovane e ruspante Francesco Nicotra, il quale ritiene di poter assurgere al ruolo di “candidato sindaco di una coalizione Udc – sinistra”; con molta probabilità il già sindaco (negli anni ’70 e ’80) Pippo Giuffrida a capo del Movimento “Amici di Gravina (supportato da liste civiche), il M5S, che nella cittadina etnea ha visto la luce nel novembre del 2012 e che è a caccia del candidato ideale per la prossima tornata elettorale attorno ad un nome giovane, dotato di “appeal” e autorevolezza, in ossequio a quei principi che rispondono alle caratteristiche della condivisione e della freschezza in termini di idee. Le idee già. Argomento “caldo” sul quale molti, anzi tutti, dovrebbero scommettere.
Nell’agone politico gravinese sembra che, almeno per una volta, non si parli di “voltagabbana” e “banderuole sventolanti”, ma ci si confronti su ciò che occorre fare per far “svoltare” finalmente il paese. Ad oggi, i candidati alla poltrona di primo cittadino sembrano voler duellare sotto il profilo dei programmi e non solo degli slogan. A partire da Claudio Nicolosi che pone l’accento sui numerosi progetti su cui punterebbe una volta eletto sindaco. Legalità in testa. “Legalità è un concetto vasto da prendere con le molle, ma sul quale non si possono fare dei compromessi di comodo – afferma Nicolosi -. Visto che ci avviciniamo alle elezioni, partirei proprio dai manifesti elettorali selvaggi, affissi ovunque e in maniera indiscriminata da tutti i candidati a sindaco e/o a consigliere, che deturpano in occasione di ogni campagna elettorale il nostro arredo urbano e sono fin troppo invadenti a detrimento dei nostri cittadini”. E poi il “capitolo viabilità”: argomento scottante che necessita di interventi radicali e coraggiosi, così come i servizi cimiteriali (“non abbiamo più loculi”), e le opere pubbliche (“la cui condotta è stata fino ad oggi senza dubbio fallimentare”). Ed ancora: trasporto pubblico (“non è possibile spendere 300 mila euro per il servizio Amt quando fa acqua da tutte le parti”, creazione di centri di aggregazione giovanile e per gli anziani. “La mia candidatura è al servizio della gente e non per vincere necessariamente; piuttosto per cambiare davvero le cose e consentire alla nostra cittadina di fare l’auspicato e non più differibile salto di qualità”.
Dal canto suo, il sindaco uscente Domenico Rapisarda, invoca in suo soccorso i “numerosi interventi nei settori più disparati. “In primis” ricordo gli sforzi fatti per un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti efficiente e di qualità, ma anche la ristrutturazione e il completamento, con l’adeguamento alle normative vigenti, della palestra comunale di via Don Bosco, la riqualificazione di via Gramsci, la manutenzione delle scuole, il recupero della Casa delle Arti, l’ampliamento del cimitero, il recupero del centro storico, i cui lavori partiranno a breve, il rilancio dell’attività culturale. Da Classica Internazionale a Insulae, dal Festival dei corti underground ai cartelloni di Gravina Arte, ogni periodo dell’anno vede ormai Gravina presente da protagonista nel panorama artistico e culturale provinciale e regionale”. Sogni nel cassetto qualora fosse rieletto? “L’individuazione di aree da destinare a parcheggio e, al fine di decongestionare il traffico veicolare cittadino, la piena razionalizzazione della viabilità”.
Dagli scranni dell’opposizione, però, storcono il naso dinanzi ad investimenti “tardivi, che sanno di disperati tentativi di riconciliarsi con una cittadinanza che meritava di più in termini di fatti e non di parole”. Promette battaglia la “nuova forza”, rappresentata dal M5S che, da un paio di mesi, “sonda” il territorio etneo con decine di riunioni tecniche e ben quattro banchetti informativi/ricettivi dislocati nella piazza del Centro Storico comunale ed in prossimità della Chiesa del quartiere San Paolo di Gravina. “La nostra funzione – fanno sapere dal Movimento – è di essere dei meri rappresentanti di bisogni condivisi e non dei sordi politici di professione”. Sondando l’umore del cittadino medio gravinese, pare che le emergenze più delicate siano la gestione dei rifiuti e la corrispettiva “iniqua” tassa, la viabilità e il deflusso delle acque piovane, nonché la valorizzazione degli spazi pubblici “trascurati fino ad oggi dalle amministrazioni attive. “Noi non sogniamo la poltrona da amministratore come obiettivo finale – spiega Adriano Margarone, addetto stampa del M5S di Gravina e “fiero sostenitore del cambiamento” – bensì come punto di partenza allo scopo di regalare al nostro paese un presente e un futuro migliori, fatti di idee, programmi da raggiungere e da esibire costantemente all’attenzione dei cittadini che, da fruitori passivi, devono trasformarsi in protagonisti attivi del proprio paese e quindi della propria vita”.