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I bambini e quell’ansia da social, in tanti a 10 anni perdono sonno

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24 Settembre 2022, 16:17

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ROMA – Utilizzare i social network nel letto o prima di andare a dormire non è una buona idea soprattutto se a farlo sono i bambini, che di regola sotto i 13 anni non sono proprio ammessi a queste piattaforme. Un assunto che viene consolidato da una recente ricerca della De Montfort University Leicester del Regno Unito, secondo cui il 12,5% dei ragazzi di dieci anni perde una notte di sonno ogni settimana per controllare le notifiche in arrivo da TikTok, Snapchat e Instagram.

A condurre lo studio è stato il docente di psicologia, il dottor John Shaw, che ha analizzato il comportamento di 60 pre-adolescenti, provenienti da diverse scuole e città nel Regno Unito. Il gruppo ha dormito in media 8,7 ore ogni notte, meno delle 9-11 ore raccomandate per quella fascia di età dai Centers for Disease Control and Prevention.

La maggior parte ha ammesso di aver utilizzato i social media per “più di quattro ore al giorno”, con due terzi che hanno affermato di utilizzarli proprio prima di coricarsi. I più gettonati? TikTok per il 90% di loro, poi Snapchat al’84% e Instagram, per poco più della metà degli intervistati. Shaw ha descritto i risultati nel corso di un intervento al British Science Festival.

“Il timore di essere estromessi che è amplificato dai social media, sta influenzando direttamente il sonno dei più piccoli, che vogliono sapere cosa stanno facendo i loro amici – ha affermato – Se non sei online quando sta succedendo qualcosa, significa che non stai prendendo parte a quella cosa. Si cade in un loop: chi è ansioso va ancora più sui social media, il che lo rende più ansioso ancora, con un impatto negativo sul sonno”.

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Anche se lo studio pilota ha coinvolto un numero limitato di bambini, i ricercatori ritengono che possa essere il primo passo verso un’analisi più approfondita di come app popolari, in primis i social, possano influenzare le emozioni e il sonno dei pre-adolescenti. Questo non è il primo studio che indaga sull’influenza che la tecnologia ha sulla salute dei bambini. E ha fatto riflettere in passato anche il comportamento di due pionieri della Silicon Valley come Steve Jobs e Bill Gates che limitavano la tecnologia ai loro figli.

La cosidetta “Fomo” (fear of missing out), o la paura di perdere qualcosa, è risultata essere una delle ragioni principali dietro l’uso dei social media, come forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività che fanno le altre persone e dalla paura di essere esclusi.

Il dottor John Shaw fornisce anche alcuni suggerimenti per migliorare il sonno e ridurre l’uso dei social media. “È importante stabilire delle routine ben precise. Ad esempio, spegnere il telefono un’ora prima di andare a dormire. E se proprio devo usarlo, attivare il filtro per la luce blu”. Questo aiuta a proteggere gli occhi, favorisce il riposo e salvaguarda i ritmi circadiani, che regolano il ciclo sonno-veglia.

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24 Settembre 2022, 16:17

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