I lavoratori della Tecnis |scrivono al Prefetto - Live Sicilia

I lavoratori della Tecnis |scrivono al Prefetto

"Noi lavoratori vogliamo rappresentare, non solo alla comunità catanese e siciliana, ma anche all’intera opinione pubblica nazionale, il dramma delle migliaia di famiglie dei dipendenti ed operai, diretti ed indiretti e dell’intero indotto, che lavorano per il Gruppo Tecnis"

LETTERA APERTA
di
3 min di lettura

I Dipendenti e gli Operai del Gruppo Tecnis S.p.a.

LETTERA APERTA ALLE AUTORITA’

On.le Presidente del Consiglio,

Spett. Autorità Nazionale Anticorruzione,

S.E. Prefetto di Catania,

Gentili Signori,

con questa lettera aperta NOI, i 1.000 dipendenti della Tecnis di Catania e delle società collegate e controllate, intendiamo sollevare l’attenzione sul dramma che viviamo ormai da parecchie settimane.

Tutti, infatti, insieme ai fornitori e ai subappaltatori, non percepiamo, senza alcuna rassicurazione futura, lo stipendio e i pagamenti da mesi, e situazioni analoghe si verificano anche per chi lavora per l’indotto. Si tratta di circa 1.800 aziende, tra fornitori e piccoli appaltatori, per un totale di circa 25.000 persone con le loro famiglie, tutte coinvolte. Nessuno, fuori dalle mura della Tecnis, sa infatti che la grave crisi di liquidità della nostra Azienda lascia tempi di dignità ristrettissimi se prima qualcosa non si sblocca!

Ci permettiamo di sottolineare i nostri numeri:

– siamo circa 1000 dipendenti, con una media di 3 componenti all’interno di ciascun nucleo familiare;

– i fornitori sono 1.800, con almeno 5 persone alle proprie dipendenze, anche loro con una media di tre componenti all’interno di ciascuno nucleo familiare, e il 60 % sono siciliani.

– l’indotto complessivo ammonta a circa 25 mila persone

 

I numeri Tecnis riguardano:

 

– 23 cantieri attivi con lavori in corso per un importo di circa 435 milioni di euro

– 7 cantieri in Start-up per un importo di circa 376 milioni di euro

– 5 lavori in attesa di aggiudicazione, per un importo di circa 576 milioni di euro ( a rischio per l’impossibilità di sottoscrivere i contratti e presentare certificazione antimafia ).

Noi lavoratori vogliamo rappresentare, non solo alla comunità catanese e siciliana, ma anche all’intera opinione pubblica nazionale, il dramma delle migliaia di famiglie dei dipendenti ed operai, diretti ed indiretti e dell’intero indotto, che lavorano per il Gruppo Tecnis S.p.a., per effetto delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto la società e i loro titolari, ma anche per questioni poco evidenziate dalla stampa locale e nazionale fino ad oggi.

Nel gran parlare che da giorni si fa della Tecnis, ci preme evidenziare la situazione di disagio finanziario in cui versa l’Azienda, che rischia di far pagare ai numerosissimi lavoratori interessati un caro prezzo di vita. La Tecnis è una realtà più che significativa nell’ambito delle imprese nazionali di costruzioni generali, attiva nel settore della realizzazione di grandi opere infrastrutturali, in Italia ed Estero. Il portafoglio ordini, costruito sulle acquisizioni di opere portuali, idrauliche, stradali, ferroviarie, urbanizzazioni, edilizia civile ed ospedaliera, è veramente ragguardevole e, tenendo conto delle recenti acquisizioni, assomma ad oltre 1,5 MILIARDI di EURO, e potrebbe garantire lavoro per oltre 5 ANNI A MIGLIAIA DI LAVORATORI non solo siciliani.

I nostri interrogativi vengono peraltro amplificati alla luce della notizia ormai diffusa che l’Azienda verrà a giorni commissariata. Ci chiediamo e chiediamo a Lei Sig. Presidente del Consiglio, a Lei Dott. Raffaele Cantone a S.E. il Prefetto di Catania: garantirete soltanto il completamento delle opere in corso di realizzazione o è vostra intenzione favorire il prosieguo delle attività dell’Azienda? Ci preme ricordare che il piano di ristrutturazione finanziaria presentato al Tribunale di Catania poco prima che arrivasse l’interdittiva antimafia, prevedeva anche il sostegno del sistema creditizio e la possibilità di sottoscrivere i contratti delle recenti aggiudicazioni. In sintesi, ci aiuterete a mantenere i posti di lavoro nostri e dell’indotto riavviando il volano di acquisizioni di nuovi lavori, che di fatto costituiscono la linfa vitale per poterci garantire la nostra attività e VITA futura?

Ci permettiamo di ribadire: oggi, l’unica vera questione che può giovare alla Tecnis, con le dovute forme di controllo per garantire un percorso di legalità condiviso e che le Istituzioni riterranno opportuno attuare, è che si possano ottenere i flussi finanziari necessari all’effettivo riavvio delle attività nei cantieri, in modo da continuare a garantire, per il futuro, gli attuali livelli occupazionali, così preziosi in una terra che ne offre davvero pochi.

La ringraziamo anche a nome tutte le famiglie di lavoratori coinvolti dalla vicenda.

Firmato

I dipendenti e gli operai del Gruppo Tecnis S.p.a.

 

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