Ikea, il tram e l’addio a Gesip | I fatti palermitani del 2014

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31 Dicembre 2014, 16:15

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PALERMO – Dal rimpasto al piano anti corruzione, dall’inaugurazione del tram alla nascita delle nuove aziende, passando per la guerra delle cabine di Mondello. Ecco il 2014 di Palazzo delle Aquile, raccontato attraverso i momenti più salienti dell’anno.

ANTI CORRUZIONE Il 27 marzo la giunta approva il Piano triennale anti corruzione, ovvero quello strumento previsto per legge che impone rotazioni del personale per gli uffici a rischio mazzette e controlli a campione, oltre all’informatizzazione delle procedure, alla verifica di eventuali parentele e conflitti d’interesse e alla formazione obbligatoria dei dipendenti. Un piano ancora in fase di attuazione e quanto mai necessario, come dimostrano anche le inchieste di questi ultimi tempi. Il Comune, a ridosso del Natale, ha reso noto di aver fatto ruotare al settore Riqualificazione urbana 146 unità; Suap 32 unità; Tributi 6 unità; Pianificazione del territorio 23 unità; Verde 55 unità, Risorse Umane 7 unità; Relazioni istituzionali 13 unità; Innovazione tecnologica 19 unità; Bilancio 5 unità e Area scuola 8 unità. Il Comune ha anche predisposto un software, che sarà attivato a breve, che permetterà ai dirigenti di avere un quadro delle misure da adottare e una linea telefonica dedicata alle denunce di episodi di corruzione. Col nuovo piano anche le attività sociali e la scuola saranno inseriti nei settori a rischio.

RIMPASTO Varato il 2 maggio, praticamente a sorpresa, ha visto uscire di scena ben quattro assessori: Marco Di Marco, Tullio Giuffrè, Agata Bazzi e Giuseppe Barbera, con delega rispettivamente alle Attività produttive, alla Mobilità, al Centro storico e all’Ambiente. Sono subentrati Emilio Arcuri, storico fedele di Orlando tornato a fargli da vice, per le Infrastrutture e il Centro storico; Giovanna Marano alle Attività produttive; Francesco Maria Raimondo al Verde e Giuseppe Gini all’Urbanistica. A ridosso del Festino ha lasciato anche Francesco Giambrone, nominato sovrintendente al Teatro Massimo: al suo posto Andrea Cusumano. Se si considera anche l’addio di Ugo Marchetti nel 2012 e l’ingresso di Luciano Abbonato, da inizio sindacatura la giunta Orlando ha cambiato sei pedine su dieci.

TRAM Inaugurata il 14 luglio, la linea 1 del tram è ancora lontana dall’essere operativa. L’Amat deve ancora nominare un direttore di esercizio, senza il quale non è possibile nemmeno addestrare i conducenti, ma intanto i lavori vanno avanti (con buona pace della circolazione). La linea 1 (Roccella-Stazione) è praticamente completata, ma bisogna costruire il nuovo ponte delle Teste mozze sull’Oreto; la 2 (Borgonuovo-Noarbartolo) è al 70%, mentre la 3A (Cep-Vinci) e la 3B (Einstein-Calatafimi) sono al 40%. I palermitani hanno anche scelto il nome del tram, battezzato come “Genio”. Sull’opera pesa però una relazione dell’Autorità anti corruzione di Raffaele Cantone, che ha registrato anomalie da parte dell’Amat e dell’allora Rup Domenico Caminiti.

PARTECIPATE La Rap esisteva già dal 2013, ma solo quest’anno ha acquisito definitivamente uomini e mezzi vedendosi firmare anche il nuovo contratto di servizio dal Comune. La Reset, invece, è nata a dicembre. Se la prima ha sostituito in tutto e per tutto la fallita Amia, la seconda è un’azienda consortile, che svolge cioè servizi per le altre partecipate: ne fanno parte, oltre al Comune, anche Rap e Sispi. Nella Reset dovrebbero essere trasferiti subito 950 dipendenti Gesip e gli altri 620, fino al 31 maggio in Cig, dal primo giugno. Ma le aziende sono state interessate anche da un valzer di poltrone. Valzer di poltrone nelle aziende del comune di Palermo. All’Amap infatti è stato dato il benservito a Vincenzo Costantino, contrario al passaggio dei 165 ex Amia Essemme e sostituito da Maria Prestigiacomo. All’Amat si è dimesso anche Giuseppe Modica, in polemica con l’amministrazione: il suo posto è stato preso da Antonio Gristina. Amg, dopo la nomina di Arcuri in giunta, è guidata da Daniela Faconti.

ACQUARIO E IKEA Sono i due grandi progetti di finanza su cui punta Palermo per cambiare volto: l’acquario e l’Ikea. Il primo dovrebbe sorgere alla Bandita, presso il porticciolo, all’interno di un parco a mare che arriva sino ad Teatro del Sole. Il Comune ha indicato l’area, ma si attende che la cordata che ha presentato il progetto lo ridefinisca sulla costa Sud. Ikea dovrebbe aprire i battenti invece a Roccella, accanto al Forum ma anche al capolinea del tram e alla stazione del passante ferroviario. Il colosso svedese attende però garanzie da parte delle istituzioni locali sull’area da acquistare.

MONDELLO E PUDM Lotta a suon di carte bollate tra il Comune e i gestori dei lidi. Piazza Pretoria in estate ha infatti chiesto due milioni di euro per le cabine di Mondello, mentre il divieto di montaggio è stato bocciato dal Tribunale. Sala delle Lapidi ha comunque approvato il Piano d’uso del demanio marittimo, che adesso andrà al vaglio della Regione: prevede la fine dei monopoli, il ritorno in mani pubbliche di Mondello e più spiagge libere, con un travaso di iniziativa imprenditoriali dalla costa Nord a quella Sud.

FAVORITA Un esperimento finito male. La chiusura al traffico di una parte del grande parco cittadino ha infatti creato code e disagi per gli automobilisti, con un coro di polemiche rivolte all’amministrazione che ha così deciso il passo indietro. Palazzo delle Aquile non ha ancora chiarito quali saranno i programmi per il polmone verde ai piedi di Monte Pellegrino, anche se il sindaco ha assicurato il dialogo con la Regione per vedersi assegnata la gestione della riserva.

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PEDONALIZZAZIONI Da piazza Marina a Sant’Anna, passando per piazza Magione. Questo è stato l’anno delle pedonalizzazioni, che continueranno nel 2015 con corso Vittorio Emanuele, Palazzo Reale e Casa Professa. Le chiusure al traffico hanno fatto registrare polemiche a volte feroci, ma l’amministrazione ha comunque tirato dritto per la sua strada. Inaugurate anche le navette per il collegamento tra il centro e i parcheggi.

CAPITALE DELLO SPORT E MANIFESTA Palermo perde la corsa a capitale dello Sport 2016, battuta da Praga, ma vince quella come sede di Manifesta 2018. Il verdetto dell’Aces, giunto il 15 ottobre, ha condannato la città per lo stato disastroso dei suoi impianti sportivi, anche se il Comune ha da poco acceso un mutuo da 3 milioni per la copertura del Palazzetto. L’amministrazione può brindare però al fatto che sarà sede di Manifesta, una biennale d’arte contemporanea tra le più prestigiose in Europa.

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