Gent.mo Direttore
Con riferimento all’articolo del 13/2/2014 dal titolo “La figlia del boss Galatolo in aula: mio padre comandava dal carcere”, e del quale solo in data odierna vengo a conoscenza, la sottoscritta Sig.ra Amurige Concetta, nella qualità di amministratore unico della società C. & D. s.r.l., e titolare del bar Esedra, sito in via Don Orione n.103/105, desidera precisare quanto segue.
Nel predetto articolo, vengono riportate alcune dichiarazioni rese, nel corso del dibattimento a carico di Mineo ed altri, dalla collaboratrice di giustizia, Sig.ra Galatolo Giovanna; in particolare è dato leggersi: “Il bar Esedra è sempre stato della famiglia Galatolo, se è stato venduto è stato ceduto a prestanome”.
Tale affermazione è falsa e del tutto priva di fondamento!
Preciso, che il bar “Nuovo Esedra” dal 1983 presenta diversi punti vendita in Palermo, e che gli stessi sono tutti gestiti da componenti della famiglia della sottoscritta.
Nella fattispecie, il locale di via Don Orione è stato rilevato nel 1997 da componenti della famiglia della odierna sottoscrittrice, per poi essere ceduto nel 2008 alla C. & D. s.r.l.; da tale data ad oggi è gestito personalmente dalla sottoscritta.
Si chiede, pertanto, di voler precisare nella Vostra testata quanto da me asserito.
Distinti saluti
Concetta Amurige
Prendiamo atto delle precisazioni relative a un articolo che riportava le dichiarazioni della collaboratrice di giustizia, a loro volta rilanciate dall’agenzia Ansa.
