Il Canada e l'esposto di Crocetta| Angelo Pizzuto assolto in appello - Live Sicilia

Il Canada e l’esposto di Crocetta| Angelo Pizzuto assolto in appello

Angelo Pizzuto

"Il fatto non sussiste". Passa la linea degli avvocati Roberto Tricoli e Raffaella Geraci.

PALERMO, VERDETTO RIBALTATO
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PALERMO – Il fatto non sussiste. Sentenza ribaltata. La Corte di appello di Palermo ha assolto Angelo Pizzuto, che in primo grado era stato condannato a un anno e dieci mesi per falso e truffa.

Hanno avuto ragione i legali di Pizzuto, gli avvocati Roberto Tricoli e Raffaella Geraci che, subito dopo il giudizio di primo grado a Termini Imerese, dissero di avere “ragionevoli e fondati motivi per ribaltare il giudizio di primo grado”. Non era una frase fatta.

La vicenda risale al 2011, quando Pizzuto era presidente dell’ente Parco delle Madonie e capo di gabinetto vicario dell’assessore regionale al Territorio Gianmaria Sparma. In particolare, riguarda la trasferta in Canada di una delegazione per la sponsorizzazione di prodotti madoniti. Anni dopo fu il governatore Rosario Crocetta a sostenere di avere scoperto la truffa e presentò un esposto in Procura. D’intesa con l’assessore Mariella Lo Bello, Pizzuto fu rimosso dall’ente parco ma poi reintegrato dal Cga.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, che non ha retto davanti alla Corte di appello presieduta da Fabio Marino, Pizzuto avrebbe inviato alcune mail alla Camera di commercio italiana in Canada sostenendo che la missione sarebbe stata finanziata dall’assessorato senza però che fosse alcun impegno di spesa ufficiale da parte dell’amministrazione. La Camera di commercio canadese anticipò le somme, circa 47 mila euro, senza mai ricevere il corrispettivo dall’assessorato. L’ente quindi avanzò la richiesta di pagamento delle fatture alla Regione siciliana e Crocetta si presentò in Procura.

I difensori hanno però dimostrato che Pizzuto non prese mai parte all’organizzazione della missione. Il carteggio telematico c’era stato, ma fra altri interlocutori. I soldi da lui richiesti come rimborsi nulla c’entravano con il viaggio in Canada ma riguardavano spese regolarmente sostenute.


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