PALERMO – Una settimana di cogestione con blocco didattico, seminari e approfondimenti sulle tematiche della protesta, con la partecipazione anche della componente docenti. Hanno discusso di questo oggi gli studenti del liceo scientifico Cannizzaro di via Arimondi, occupato da due giorni. Un’animata assemblea si è tenuta oggi in istituto a cui ha partecipato, nelle prime ore della mattinata, anche parte del corpo docente che, nei giorni scorsi, aveva già rifiutato la proposta di cogestione avanzata dagli studenti. Nonostante ciò, nei prossimi giorni, i ragazzi del Cannizzaro passeranno lo stesso alle votazioni per stabilire se l’istituto continuerà ad essere occupato o se si passerà a qualche altra forma di protesta alternativa. Nel frattempo la scuola rimane occupata.
“Stiamo valutando di adottare una forma di protesta diversa – dice Luciano Provenzano della quarta Q. Sul piatto della discussione ci sono temi che riguardano sia il governo nazionale che quello siciliano. Ci battiamo contro il Muos di Niscemi, contro la disoccupazione giovanile”. I ragazzi dello scientifico hanno le idee chiare: “Vogliamo creare i presupposti per valutare un’eventuale cogestione dell’istituto – dice Alessandro Morello della quarta A, rappresentante d’istituto -. Se dovesse essere approvata dalla nostra assemblea la cogestione prevista nella prima decade di dicembre agli studenti verrà chiesta la partecipazione e l’adesione alle assemblee tematiche che si svolgeranno in quei giorni e che includeranno anche le ore pomeridiane ed extrascolastiche”.
Ma nel frattempo i ragazzi che stanno occupando lo scientifico di via Arimondi si dedicano tutto il giorno ad attività didattiche alternative: “Ieri – spiega Lorenzo La Spina della quinta P, rappresentante d’istituto – c’è stata un’assemblea di un collettivo di femministe venuto da fuori per sensibilizzare gli studenti alla delicata tematica che riguarda la violenza sulle donne”. Seminari, cineforum e corsi di musica animano i giorni della protesta dei ragazzi dello scientifico: “Alle 7 del mattino – dice Gabriele Sortino della quarta D – siamo già in piedi e chi ha fatto il servizio d’ordine notturno, dalle 5 alle 7, sveglia i suoi compagni per provvedere alla pulizia della scuola. Poi c’è chi organizza le varie attività, i corsi e i gruppi di studio per chi vuole spolverare un po’ la memoria e tenere la mente allenata. Abbiamo già svolto assemblee su “la difesa informatica e l’hacking”.
I ragazzi del Cannizzaro ieri hanno partecipato ad un sit-in tenutosi davanti all’assessorato all’edilizia scolastica di via Notarbartolo, assieme agli studenti del liceo classico Garibaldi e dell’Industriale Vittorio Emanuele III. E annunciano la loro adesione alla manifestazione, per gli automobilisti palermitani dal poco rassicurante nome “blocchiamotuttoday”, promossa dal coordinamento Studenti Medi. I ragazzi di tutte le scuole in agitazione partiranno dai rispettivi istituti per concentrarsi alle 9 in piazza Verdi.
“Domani scenderemo nuovamente in piazza per protestare. Speriamo di essere in tanti – si augura Verdiana Tantillo della terza P -“. A farle eco Davide Cammalleri della quinta B: “I motivi della nostra protesta sono la politica di austerity imposta dal governo nazionale negli ultimi anni, i tagli all’istruzione che hanno portato la situazione delle nostre scuole a livello di strutture fatiscenti. Dobbiamo sensibilizzare tutti e creare una coscienza comune e garantire la partecipazione di massa ai cortei”.
Non è dello stesso parere Riccardo Bellavista, della quinta G, rappresentante d’istituto, che si dice “totalmente contrario a queste forme di protesta estreme: “Sono contrario sia all’occupazione che a qualsiasi altra forma di ribellione fatta in questo periodo dell’anno, perché non portano a nulla e vengono dette sempre le stesse cose. Ci fermiamo a dicembre – conclude – e poi torniamo a studiare a gennaio come se non fosse successo nulla, non credo che sia il modo migliore per contribuire al miglioramento della scuola ma nonostante sia contrario alla cosa, partecipo ugualmente alle assemblee anche per far sentire le mie motivazioni”.