Sul caso Siracusa-Gela la politica, i sindacati e Confindustria con Cosedil - Live Sicilia

Sul caso Siracusa-Gela la politica, i sindacati e Confindustria con Cosedil

Dopo la lettera dell'azienda
LA PROTESTA
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PALERMO – “Sul tratto Ispica-Modica dell’autostrada Siracusa-Gela si gioca la dignità di un provincia e dell’intera Sicilia. E’ indispensabile dimostrare che nella nostra terra un cantiere apre e poi chiude in tempi certi restituendo ai cittadini le normali condizioni di viabilità”. Così il parlamentare ibleo Nino Minardo interviene sul possibile stop ai lavori sui lotti autostradali 6, 7 e 8 della Siracusa-Gela, nel tratto Ispica-Modica, denunciato dalla società che ha vinto l’appalto, la Cosedil,con una lettera al Consorzio autostradale siciliano e al governo regionale in cui sottolinea il mancato pagamento di oltre 14 milioni di euro destinati ai soggetti impegnati nel cantiere.

“Il mancato trasferimento delle risorse – continua Minardo – oltre a bloccare i lavori avrebbe gravi ripercussioni economiche: oltre all’aggravio dei costi per il mancato completamento dei lavori nei tempi previsti potremmo anche perdere preziosi posti di lavoro. L’autostrada Siracusa-Gela è un’arteria strategica e la sua interruzione si traduce in un grave danno economico per il territorio”.

Minardo annuncia però un’azione per impedire che il cantiere smetta di lavorare: “in raccordo con l’assessore alle infrastrutture Alessandro Aricò e con il Presidente Schifani ho interessato della questione il ministro Salvini che conto di incontrare nei prossimi giorni per risolvere tutte le criticità e scongiurare lo stop ai lavori” conclude il deputato.

Sulla vicenda interviene anche il mondo sindacale: “Ci uniamo all’accorato appello dei lavoratori e della società Cosedil per il mancato pagamento di oltre 14 milioni di euro destinati agli operai impegnati nel cantiere”, dicono, in una nota congiunta, il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca e il segretario della Filca Siracusa-Ragusa, Nunzio Turrisi che aggiungono: “Occorre istituire immediatamente un tavolo tecnico con tutti gli interlocutori interessati per cercare di trovare una soluzione ed evitare che si arrivi al collasso di un’opera che rischia di essere annoverata come l’ennesima incompiuta così come tante altre che sono ferme al palo in tutta la Sicilia”.

“Bloccare l’autostrada Siracusa Gela che rappresenta un’arteria strategica per lo sviluppo economico e produttivo della  nostra regione sarebbe una vergogna – continuano – e l’ennesima tegola che cade sulla testa dei siciliani già fortemente penalizzati dall’enorme gap infrastrutturale oltre alla pesante ricaduta che comporterebbe dal punto di vista occupazionale. Ci auguriamo – sottolineano -che il governo regionale si attivi immediatamente per mettere mano alle priorità infrastrutturali e soprattutto a quelle che richiedono un intervento urgente   per scongiurare l’ipotesi che questo tratto autostradale venga inserito tra i cantieri che non hanno mai visto la luce”.

“Manca davvero poco per concludere i lavori quindi non pagare l’impresa che ha mantenuto gli impegni ed è riuscita con mille difficoltà ad arrivare fino alla fine, grazie anche al sacrifico di tante maestranze che nel tempo sono state impegnate nell’opera, sarebbe ingiusto e comporterebbe un grande spreco di risorse non consegnare alla collettività un’opera strategica per il territorio. Strada questa che deve essere completata – concludono – per dare opportunità di mandare in gara gli altri lotti mancanti per arrivare fino a Modica quindi consegnare i lotti in fase di esecuzione risulta indispensabile anche per il completamento dell’opera nel suo complesso”.

“Imprese e fornitori stretti nella morsa della burocrazia. Il paradosso di un’opera quasi completa ma incompiuta. Il tutto perché i fondi, seppur disponibili, non vengono trasferiti dal ministero delle Infrastrutture alla Regione siciliana che quindi non può liquidare le imprese. E’ la beffa che si consuma ai danni delle aziende e dei lavoratori impegnati nella costruzione della Siracusa -Gela che ora rischia un pesante, incomprensibile stop”. E’ quanto denuncia il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco, che raccoglie il grido di allarme lanciato dalla Cosedil.

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