Il caso di Villa Deliella all'Ars | Mancano due voti, giallo nel M5s - Live Sicilia

Il caso di Villa Deliella all’Ars | Mancano due voti, giallo nel M5s

Mancano due voti grillini e "cade" un emendamento di Cancelleri. La replica.

PALERMO – C’è un giallo attorno a Villa Deliella all’Ars. Un giallo che parte da Palazzo dei Normanni e arriva a Palazzo delle Aquile. O viceversa. Un giallo che potrebbe essere il primo sintomo evidente di alcune crepe nel solidissimo gruppo del Movimento 5 stelle all’Assemblea regionale siciliana, guidato oggi da Francesco Cappello, ma il cui leader è indubbiamente Giancarlo Cancelleri, figura di riferimento dei pentastellati sull’Isola. Per una manciata di voti mancanti nel corso di una votazione a scrutinio segreto – due per la precisione – un emendamento del vicepresidente grillino è stato bocciato. E i voti mancanti erano proprio di due parlamentari regionali del Movimento 5 stelle: Luigi Sunseri e Roberta Schillaci

Una defaillance che è stata notata e che ha portato alla convocazione di una riunione di gruppo tra le mura di Palazzo dei Normanni. Il dubbio soltanto sussurrato? Che si sia creata all’Ars una sponda “pro Ugo Forello”, l’ex candidato sindaco di Palermo per il M5s. La variazione di bilancio su Villa Deliella, infatti, porta la firma di un insolito “duo”: Marianna Caronia, parlamentare regionale e consigliere comunale di centrodestra, e Giulia Argiroffi, in Sala delle Lapidi col M5s e vicinissima a Forello.

La norma approvata stanzia la somma di 45 mila euro al fine di recuperare e valorizzare l’area del Comune di Palermo dove sorgeva la villa Liberty progettata da Ernesto Basile e distrutta nel 1959, vittima del cosiddetto “sacco di Palermo”. Al suo posto, per tanto tempo, c’è stato uno dei parcheggi privati più noti del centro città. “L’Assessore regionale per i Beni culturali e l’identità siciliana – recita il testo della legge – è autorizzato a portare avanti una iniziativa culturale “workshop” con il coinvolgimento di almeno tre studi di progettazione di chiara fama, al fine di stabilire le linee guida e i criteri per la predisposizione di un concorso di progettazione per la realizzazione di un museo Liberty”. I 45 mila euro, dunque, servono non già per realizzare l’area museale, ma per avviare i workshop da cui dovrebbero arrivare, infine, i progetti. 

“Io e la Argiroffi – dice Caronia – abbiamo lavorato molto bene insieme in commissione Urbanistica al consiglio comunale e quindi abbiamo deciso di portare avanti questo progetto per Villa Deliella anche all’Ars”. “Non ho avuto il tempo di comunicare al gruppo Ars del M5s che stavo lavorando a questa norma con la Caronia – spiega la consigliera grillina – perché non pensavo che sarebbe stata discussa così in fretta. D’altronde, non ho fatto niente di male perché si tratta di uno dei punti del nostro programma elettorale per il Comune di Palermo. Programma che Cancelleri dovrebbe conoscere. Forse Luigi Sunseri e Roberta Schillaci, che sono di Palermo, lo ricordavano meglio. Ma non escludo che l’assenza dei due voti possa essere stata causata da un problema tecnico. Luigi (Sunseri, n.d.r.) infatti mi ha detto che ha votato”.

Sunseri e Schillaci quel pomeriggio in cui si è affrontato il tema di Villa Deliella erano presenti in Aula ma nel resoconto della votazione per l’emendamento soppressivo presentato da Cancelleri risultano non votanti. Così, la correzione con cui si intendeva porre fine a un “asse” inedito come quello Caronia-Argiroffi, oltre che a un progetto che la collaboratrice del vicepresidente, Claudia La Rocca, ha definito “una porcata”, è finita nel cestino e la norma è stata approvata. La convocazione ufficiosa di una riunione del gruppo dei parlamentari pentastellati è arrivata poco dopo. “Sapevo che volevano fare una riunione – dice Argiroffi – e pensavo che avrebbero chiamato anche me, per poter spiegare come stanno le cose”.

Ma “il giallo di Villa Deliella” non finisce qui e ci sarebbe un altro fatto che potrebbe avvalorare la tesi dell'”errore tecnico”. Stando al resoconto della votazione a scrutinio segreto – votazione che incredibilmente si è conclusa con un pareggio di 23 deputati favorevoli contro 23 deputati contrari – mancherebbe un altro voto “di peso”: proprio quello di Marianna Caronia. “Io ho votato, è impensabile che abbia voluto boicottarmi da sola. Chiederò spiegazioni all’Ars”, dice la parlamentare regionale.

Che si sia trattato di un errore del sistema di registrazione del voto è convinto anche Cancelleri: “Abbiamo chiesto ai colleghi palermitani cosa è successo e ci hanno garantito che hanno votato. Probabilmente hanno ritirato il dito prima che il sistema di voto venisse chiuso. Il capogruppo Cappello ha sentito, giustamente, l’esigenza di capire come mai mancavano quei due voti interni. Abbiamo risolto tutto. Il resto mi sembra una ricostruzione fantasiosa”. “Quanto ricostruito è assolutamente falso. Il nostro voto – dichiarano Luigi Sunseri e Roberta Schillaci – è stato assolutamente in linea con quello del nostro gruppo ma non è stato registrato probabilmente per un problema tecnico o di registrazione del sistema”.

Insomma, il mistero che avvolge la votazione su “Villa Deliella” potrebbe avere una spiegazione meramente tecnica: il sistema di voto di Sala d’Ercole ha fatto cilecca. Ma i fatti rimangono: qualche sospetto nel Movimento 5 stelle ha cominciato a circolare mentre i 45 mila euro per i workshop sono stati stanziati e il Dipartimento per i Beni culturali sta già preparando il bando per trovare i tre studi di “chiara fama”.


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