PALERMO – Il caso Italgas arriva alla commissione Antimafia: domani verranno sentiti il procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia, il pm Dario Scaletta e il pm della Dna Maurizio De Lucia. L’audizione riguarda l’inchiesta della Procura del capoluogo che ha chiesto e ottenuto dal tribunale misure di prevenzione di Palermo il commissariamento temporaneo della società controllata dalla Snam e leader del settore della distribuzione del metano in Italia. La società, da dopo la notifica del provvedimento, è guidata dagli amministratori giudiziari. Un provvedimento eclatante, quello preso dai giudici, che ha messo Italgas sotto la tutela dei magistrati che poi valuteranno se procedere al sequestro o restituire ai legittimi titolari la gestione “ripulita” dalle criticità riscontrate dagli investigatori. Secondo le indagini, infatti, l’impresa avrebbe agevolato imprenditori in odore di mafia anche consentendo loro di consolidare il predominio nel settore del gas metano.
La decisione dei giudici si collega a un’indagine della Dda che ha portato alla sospensione dell’amministrazione della Gas Natural Distribuzione Italia Spa, della Gas Natural Vendita Italia Spa, della Gas Natural Italia Spa e della Crm di Curatola Alfredo Snc. Nell’ambito della stessa indagine la Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato un patrimonio di oltre 50 milioni di euro a un gruppo imprenditoriale che ha curato, fra gli anni ’80 e ’90, la metanizzazione di diverse aree del territorio siciliano. Il gruppo secondo l’accusa aveva ottenuto 72 concessioni per la metanizzazione della Sicilia e dell’Abruzzo grazie anche ad appoggi politici forniti dall’ex sindaco mafioso di Palermo condannato Vito Ciancimino. Nel mirino degli investigatori le imprese, ritenute vicine alla criminalità organizzata che in sub appalto eseguivano i lavori di realizzazione della rete del gas.