Il caso Maniaci scuote il Pd| Scontro fra Bruno e Rubino - Live Sicilia

Il caso Maniaci scuote il Pd| Scontro fra Bruno e Rubino

Renziani e cracoliciani ai ferri corti sul sindaco Salvatore Lo Biundo.

PARTINICO
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PALERMO – Volano gli stracci nel Pd palermitano, con l’ennesimo scontro fra i renziani e l’area sinistra del partito. Casus belli i riflessi della vicenda di Pino Maniaci che, secondo gli investigatori, avrebbe provato ad estorcere denaro e posti di lavoro ai sindaci di Borgetto e di Partinico. Quest’ultimo comune è guidato da Salvatore Lo Biundo, esponente dem di primo piano, considerato vicino all’assessore regionale Antonello Cracolici. Se il segretario provinciale del partito Carmelo Miceli, renziano, invoca la commissione di garanzia, il presidente regionale del partito, Beppe Bruno (anch’egli renziano) arriva a chiedere l’espulsione del sindaco, le cui difese vengono invece prese dal responsabile organizzativo isolano Antonio Rubino (considerato il braccio destro dell’assessore regionale Antonello Cracolici) e dal presidente della Quinta circoscrizione di Palermo Fabio Teresi (anche lui vicino a Cracolici).

Ad aprire le danze è stato, nel tardo pomeriggio, Miceli. “La segreteria provinciale del Partito democratico di Palermo prende amaramente atto che oggi, contrariamente a quanto richiesto, il segretario del Pd di Partinico ha deciso di convocare sul caso Maniaci un ‘coordinamento allargato’ e non l’assemblea degli iscritti. Una scelta che non condividiamo perché mortifica quegli iscritti che, non facendo parte del direttivo, risultano legittimati soltanto a partecipare alla sola discussione ma privati della fondamentale prerogativa di contribuire, con il proprio voto, alla decisione da assumere su una vicenda che riguarda l’onorabilità e la credibilità di tutto il partito e, quindi, anche quella di ogni singolo tesserato”.

“Il tutto – prosegue – mentre a Partinico in tanti, da diverso tempo, lamentano la mancanza di ‘agibilità’ politica per coloro che non sono stati vicini alle posizioni del sindaco Lo Biundo e della attuale segretaria di Circolo, della quale Lo Biundo è stato primo sostenitore. Vista la delicatezza del caso Maniaci, così come la prudenza mostrata dalla segreteria provinciale, ci si aspettava che la dirigenza cittadina del Pd di Partinico cogliesse l’occasione per mettere a tacere queste lamentele, convocando l’Assemblea degli iscritti e riconoscendo a ciascuno di questi il diritto di discutere e, soprattutto, di decidere, con il proprio voto, sulle posizioni da fare assumere all’intero partito. Risulta pertanto evidente – continua – che il consiglio offerto dalla segreteria provinciale non si è voluto comprendere, né seguire. Ed è per questo che la segreteria provinciale del partito democratico di Palermo non parteciperà al ‘Coordinamento allargato’ previsto domani a Partinico e darà immediata comunicazione dell’accaduto – conclude Miceli – alla competente Commissione di Garanzia rimettendole ogni decisione in merito”.

Un affondo a cui è seguito quello del presidente regionale del partito Beppe Bruno: “Un amministratore locale del Pd non puo’ subire le estorsioni senza denunciare. Dalle intercettazioni rese pubbliche e dalle stesse ammissioni degli interessati emerge un quadro politico e morale gravissimo. Ritengo che Lo Biundo e tutti coloro che hanno assecondato queste azioni siano incompatibili con i valori e la storia del Partito Democratico”.

“Resto basito dalle dichiarazioni del renziano Giuseppe Bruno che utilizza strumentalmente una vicenda che non vede in alcun modo coinvolto nelle indagini nessun esponente del Pd di Partinico e nessun rappresentante dell’amministrazione comunale a cominciare dal sindaco”, replica in una nota Rubino. “Debbo tuttavia constatare la doppia morale che caratterizza il personaggio: come mai, vista la sua sensibilita’, il presidente del Pd ha taciuto fino ad ora in merito all’inchiesta che ha visto coinvolto per fatti gravissimi un consigliere comunale di Siracusa? – aggiunge Rubino – Forse perche’ della sua area? Questo comportamento mette in dubbio la terzieta’ di un ruolo, che al contrario il presidente del Pd dovrebbe mantenere. Domani saro’ presente al coordinamento del Pd di Partinico e al consiglio comunale straordinario che il sindaco ha fatto convocare per spiegare alla citta’ quanto accaduto. Lo faccio perche’ ritengo che chi dirige un partito debba prima ascoltare e poi, laddove necessario, intervenire senza le strumentalizzazioni piccine piccine a cui Bruno ormai da tempo ci ha abituato”.

“Ancora una volta Carmelo Miceli dimostra di essere il portavoce di una piccola corrente del Pd e non certo il segretario provinciale del partito”, dice Teresi, componente della direzione provinciale del Pd. “L’annuncio della sua assenza al coordinamento allargato a iscritti e simpatizzanti convocato per domani a Partinico rappresenta una mancanza di rispetto verso tutto il popolo del Pd. Ci spiace constatare nuovamente il totale disprezzo che Miceli ha nei confronti del ruolo che ricopre, non certo a nome di tutti gli iscritti del partito, ma a difesa di miseri giochetti correntizi che rappresentano l’unico tratto caratterizzante della sua azione politica Teresi. Miceli si ricordi che la segreteria è un organo esecutivo che si muove su mandato della direzione provinciale: chiediamo la convocazione urgente della direzione provinciale”.

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