Cronaca

Il Comune stanga gli evasori, via la licenza ai negozi non in regola

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31 Ottobre 2020, 14:02

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PALERMO – Il comune di Palermo dichiara guerra ai negozianti che non pagano le tasse. E stavolta non è un modo di dire: il nuovo regolamento votato ieri a Sala delle Lapidi, e che entrerà in vigore dal 2021, prevede infatti un pugno durissimo contro quei commercianti che evadono almeno mille euro in un solo anno, con sanzioni che vanno dalla sospensione della licenza alla revoca, passando per il divieto di cedere a terzi l’attività o di aprirne di nuove.

Un regolamento fermo da mesi ma che il sindaco Leoluca Orlando aveva chiesto più volte venisse approvato: a Palermo, infatti, l’evasione di un tributo “pesante” come la Tari arriva anche a un terzo del totale, costringendo Palazzo delle Aquile a ricorrere alle anticipazioni di cassa (su cui si pagano gli interessi) e ad accantonare somme per il Fondo crediti di dubbia esigibilità. Operazioni tampone giunte ormai al limite e che hanno spinto il Comune a varare misure drastiche per stangare chi paga meno di quanto dovrebbe.

Insomma la necessità è fare cassa, visto che anche recuperare i crediti è una missione difficile. Il consiglio comunale ha così approvato (solo grazie al “soccorso” di parte delle minoranze) il regolamento ma con un maxi-emendamento che, di fatto, smussa qualche angolo: la soglia da superare per incappare nelle sanzioni passa da 100 a 1000 euro e il tempo a disposizione per rimettersi in regola aumenta fino a 60 giorni con la possibilità di rateizzare. Superato questo limite, il Suap sospenderà l’attività per tre mesi, arrivando addirittura alla revoca in caso di inadempienza.

Ma il Comune farà anche dei controlli su chi decide di aprire una nuova attività, bocciando le domande di chi è moroso, e impedirà di cedere, trasferire a terzi o proseguire con una persona diversa. “L’approvazione del regolamento, che è anche frutto di un proficuo lavoro svolto dagli uffici e dalla commissione – afferma il Sindaco Leoluca Orlando – fornisce al Comune uno strumento in più per contrastare l’evasione dei tributi, che in alcune zone della città e per alcune categorie commerciali ha assunto dimensioni assolutamente inaccettabili”.

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Approvato il regolamento, entro due mesi il Suap invierà al settore Tributi l’elenco di chi ha licenze, autorizzazioni o concessioni, facendo partire i controlli a tappeto. Chi vorrà mettersi in regola, potrà rateizzare e, in presenza di garanzie fideiussorie, allungare il piano di rientro di altri due anni arrivando a 36 mesi per debiti fino a 5 mila euro, 48 mesi per debiti fino a 15 mila euro e 60 mesi per debiti superiori.

“Si tratta di un provvedimento di fondamentale importanza – dice Toni Sala, componente della commissione Bilancio – il cui iter era iniziato ben prima della pandemia, ma che proprio il Covid ha reso ormai impellente. Il Comune di Palermo non riesce a incassare i propri tributi e a fare una seria lotta all’evasione e il risultato è il ricorso a onerose anticipazioni di cassa, che ormai però è giunta al limite, e l’appostamento di ingenti risorse nel Fondo crediti di dubbia esigibilità; la crisi che viviamo ha messo ancora più in difficoltà gli enti locali e dobbiamo pensare al futuro, a quando la pandemia sarà passata e dovremo tornare a una vita normale. Grazie agli emendamenti approvati, abbiamo posticipato l’entrata in vigore del regolamento e innalzato da 100 a 1000 euro la soglia oltre la quale fare scattare le sanzioni: per garantire servizi efficienti e tutelare le fasce più deboli, non possiamo tollerare un tasso di evasione che si avvicina a quasi un terzo del totale. È necessario andare incontro a chi ha sempre pagato, ma allo stesso tempo punire i furbetti che si illudono di poterla fare franca a spese dei contribuenti onesti sancendo chiare regole post-Covid, quando non sarà più possibile fare operazioni contabili che comprano gli ammanchi. A questo bisogna però aggiungere anche la sostituzione di Riscossione Sicilia che si è dimostrata incapace di svolgere il ruolo di esattore, affidandosi ad altri soggetti”.

“Con il regolamento approvato si subordina alla regolarità del pagamento dei tributi locali, pregressi e correnti, il rilascio, il rinnovo, la permanenza in esercizio e il trasferimento a terzi di ogni attività commerciale o produttiva – dicono i consiglieri Pd Rosario Arcoleo e Milena Gentile – Fino a questa importante deliberazione del consiglio comunale è stato insostenibile il livello di morosità degli operatori economici, soprattutto relativamente alla Tari, e ha comportato un gravissimo detrimento delle finanze comunali. Solo nel 2019 le minori entrate hanno superato i 50 milioni di euro. Finalmente abbiamo dotato l’Amministrazione di uno strumento determinante per recuperare l’evasione. Auspichiamo, pertanto, che da questo momento in poi i servizi offerti possano essere all’altezza delle legittime aspettative degli operatori e della cittadinanza tutta”.

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31 Ottobre 2020, 14:02

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