Il disabile non può salire | Allora scende il giudice

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04 Aprile 2018, 12:54

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PALERMO– Un uomo in sedia a rotelle. Una scala inaccessibile per lui. Un montascale fermo. Un breve incontro tenuto nell’atrio del palazzo di via Donizetti dove un giudice, dotato di sensibilità, ha scelto di non abbandonare una persona disabile al suo disagio, scendendo quella rampa che l’altro non poteva affrontare e celebrando l’udienza sulle scale. Questa è la storia raccontata dal legale che assiste quella persona, l’avvocato Giorgio Bisagna.

“Avevamo appuntamento nell’ufficio penale del giudice di pace di via Donizetti – racconta l’avvocato -. Il mio cliente è in carrozzina. Ci sono le scale, per accedere al piano superiore, e c’è un montascale, però, quando siamo arrivati noi, mancava il personale in grado di farlo funzionare. L’edificio ospita pure gli uffici dell’associazione invalidi e mutilati di guerra e abbiamo riscontrato tanta generosità, poiché i presenti si sono offerti a titolo di cortesia di mettere in moto il macchinario e il giudice ha mostrato grande buona volontà. Ma io mi chiedo: l’accesso alle strutture delle persone diversamente abili può essere legato alla pure apprezzabile sensibilità umana, o dovrebbe essere garantito a prescindere? Scriverò al presidente del Tribunale”.

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Una domanda essenziale, quella dell’avvocato Bisagna, anche se, talvolta, sottovalutata. Una storia minima, forse, per alcuni, al cospetto delle ‘vere emergenze’ della giustizia. Almeno per chi non ha mai provato, sulla sua pelle, l’umiliazione di un uomo in carrozzina ai piedi di una scala inaccessibile.

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04 Aprile 2018, 12:54

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