“Il Gabbiano” di Cechov| Metafora dell’attualità

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22 Aprile 2013, 15:01

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CATANIA – Dopo il successo ottenuto in ottobre al Teatro del Canovaccio, “Il gabbiano” di Cechov approda, per il gran finale, al teatro comunale di Trecastagni, che ha ospitato lo spettacolo, nell’ambito del cartellone allestito dal Teatro Stabile di Catania in sinergia con il Comune pedemontano. Diretto da Nicola Alberto Orofino, il testo di Cechov, ha aperto la rassegna XXI in Scena, per la quale è stato scelto il tema della crisi per il 12/13, ispirato da una lettera di Einstein: non solo la crisi sociale ma la crisi dell’essere e dell’arte, che tocca in primis il mondo del teatro. “Il gabbiano – afferma il regista – è in questo senso un formidabile ragionamento sullo stato del teatro. La crisi attanaglia i personaggi di questa commedia che si affannano per trovare un senso al loro esserci, al loro agire. Cercano disperatamente il confronto. Ma le relazioni che intrattengono non riescono ad essere risolutive; tutta la rappresentazione rispecchia questo senso di incompiuto, di disfacimento: dall’incompletezza delle situazioni alla scenografia che si presenta nuda, quasi inesistente. Il teatro è alla ricerca di nuove forme… il risultato è un Gabbiano quasi in prova, in cui anche gli oggetti di scena sembrano essere stati presi a caso e proprio per questo non tollerano nessuna manipolazione scenografica.”

Lo spettacolo è interpretato da Francesco Bernava, Giuseppe Carbone, Nicola Costa, Egle Doria, Alice Ferlito,Alessandra Barbagallo, Silvio Laviano, Carmen Panarello, Emanuele Puglia, Luana Toscano e Sergio Valastro, con le scene di Federica Buscemi e le coreografie Amalia Borsellino, che, grazie ad uno splendido lavoro di squadra sono riusciti a rendere una visione nuova e giovanile, pur rimanendo coerenti al testo. Lo spettacolo è stato caratterizzato da un continuo contatto con il pubblico in sala,riuscendo così a mantenere il pathos fino alla fine della rappresentazione,ricca di colpi di scena e monologhi intimisti,per poi culminare nell’atto finale che ha commosso la platea tutta. La rassegna, che sta riscuotendo grandi successi, è il risultato del lavoro di alcuni giovani artisti catanesi, come Nicola Alberto Orofino, direttore artistico ed Egle Doria, direttrice organizzativa, i quali,grazie alla determinazione, alla professionalità e alla creatività, scommettendosi e reinventandosi, hanno dato vita a una struttura solida che vive del contributo del solo pubblico pagante.

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22 Aprile 2013, 15:01

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