Sì a Bilancio e Finanziaria | Evitato l’esercizio provvisorio

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14 Gennaio 2014, 13:05

24 min di lettura

PALERMO – Il dolce e l’amaro, nelle stesse ore. Sala d’Ercole riesce a battezzare una difficilissima manovra finanziaria nella stessa giornata in cui il Palazzo viene investito da una “bomba giudiziaria”: una raffica di avvisi di garanzia che ha coinvolto una novantina di politici siciliani. Alcuni di loro ancora in carica e impegnati proprio nell’esame della manovra.

Passa la Finanziaria con 39 voti a favore e 22 contrari. Un solo astenuto, il deputato del Nuovo centrodestra Vincenzo Vinciullo. E 22 assenti in Aula al momento del voto: deputati di ogni forza politica. Passa anche il bilancio, con un divario un po’ più ampio: sempre 22 i contrari, ma 44 i voti a favore.

Questi i numeri che hanno quindi portato a un sofferto “sì” alla manovra, giunto dopo estenuanti sedute d’Aula. Compresa l’ultima, quella di oggi, terminata nel cuore della notte. La fumata bianca alla legge di stabilità è giunta nel cuore della notte. Dopo le due e trenta. Di una giornata segnata dalle notizie sulle indagini riguardanti le spese dei gruppi. Indagini che hanno coinvolto una novantina di deputati. Alcuni dei quali presenti oggi a Sala d’Ercole. Uno di loro, Antonello Cracolici, ha anche deciso di dare notizia dell’avviso di garanzia a suo carico proprio attraverso un intervento in Aula. “Non ho messo in tasca un euro”, dirà. Così come alcuni dei suoi colleghi, che hanno manifestato stupore (Ardizzone ha ribadito più volte di non riuscire a trovare il motivo dell’indagine a suo carico) e fiducia nella magistratura.

Inchiesta a parte, però, anche oggi, come nei giorni scorsi, non sono mancate le discussioni e le polemiche. Si era partiti dalle accuse delle opposizione, ieri sera, che aveva parlato di “golpe” dopo la scelta del governo di caricare uno degli articoli più discussi, il 46, con la bellezza di 51 nuovi commi. Un’altra Finanziaria, in pratica. Che conteneva norme “pesanti” come quelle riguardanti il mutuo da un miliardo per il pagamento dei debiti alle imprese e come la riforma delle Partecipate. Alla fine, dei tanti commi saranno salvati proprio quelli che riguardano la riduzione delle società regionali.  Saranno dieci quelle che resteranno in piedi. Una in più di quanto presentato inizialmente dal governo. Spunta, in fatti, anche il Maas. “Si tratta di una società con compiti peculiari – ha spiegato Crocetta – e non era assimilabile ad altre”. Prevista anche l’individuazione di un’area strategica riguardante la gestione del patrimonio immobiliare: “Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge – si legge nell’articolo – sono individuati gli ambiti e le modalità di attuazione”. Le società “superstiti” dovranno poi adottare misure di contenimento finanziario attraverso la riorganizzazione dei servizi e del personale. E’ ribadito il divieto di nuove assunzioni. Uniche eccezioni gli stagionali delle Terme di Sciacca e Acireale e i dipendenti a tempo indeterminato con contratti fino al dicembre del 2009 e oggetto di licenziamento per cessazione dell’attività della società. Il personale delle società poste in liquidazione dovrà essere trasferito alle società “salve” attraverso la procedura prevista dalla legge. Prevista anche la mobilità tra una partecipata e l’altra. Tutti i commissari liquidatori lavoreranno nella sede dell’Assessorato all’Economia, dove verrà creato un Ufficio speciale.

Non passa, invece, il mutuo per il finanziamento alle imprese. Se ne riparlerà già dalla prossima settimana, attraverso un ddl apposito. Approvato nel corso della giornata invece il provvedimento che prevede un reddito minimo garantito per le famiglie indigenti. Un articolo passato comunque tra le polemiche. Il fondo da 15 milioni, secondo l’opposizione sarebbe troppo esiguo: “Quella somma da dividere fra le oltre 180mila famiglie siciliane che vivono in indigenza, – hanno attaccato i deputati Mpa Di Mauro e Lombardo – servono solo ad innescare una guerra fra poveri o ad elargire una piccola elemosina di appena 83-85 euro. Questo provvedimento conferma l’impianto generale della Finanziaria emergenze e non danno alcuna prospettiva di sviluppo alla Sicilia.” Ma qualche dubbio anche tra le fila della maggioranza. “Invito il Governo – aveva ammonito il deputato Pd Giovanni Panepinto – a ritirare una norma che non assicura trasparenza circa l’utilizzo delle somme e rischia di rispolverare vecchie logiche assistenzialiste e clientelari. Per l’erogazione dei 15 milioni di euro in dotazione alla legge – ha spiegato Panepinto – servono regole chiare  ed organiche, con l’eventuale coinvolgimento dei Comuni”. Da Valeria Sudano (Articolo 4), anche il sospetto che “l’erogazione di quelle somme possa avvenire proprio in concomitanza con le elezioni europee”. Alla fine, comunque, la norma è passata.

A quel punto restavano i due “scogli” dell’articolo 18 sul finanziamento delle leggi di spesa e l’articolo 46, una sorta di “norma omnibus”. Il primo è, di fatto, una tabella, con qualche sorpresa. Ad esempio, ecco risorgere il Cerisdi, considerato dal governatore un simbolo dello spreco, in realtà sarà destinatario di una somma di 400 mila euro, nonostante gli annunci del presidente: “La Regione non darà più un euro a quel centro. Lì organizzano matrimoni”. E dando un’occhiata alle spese dei vari capitoli, ecco spuntare, tra le spese della Presidenza, i 400 mila euro destinati alla “partecipazione della Regione siciliana alle organizzazioni internazionali di enti locali che svolgono attività consultiva nei confronti della Comunità europea”, i 229 mila euro per il Cinsedo – un centro studi interregionale – che diventeranno oltre 700 mila complessivamente nel triennio, 800 mila euro andranno ai Comuni che devono far fronte ai danni dovuti alle eruzioni dell’Etna. Non mancano poi gli interventi per la prima assistenza in occasione di pubbliche calamità (1,1 milione), primo intervento in occasione di calamità (2,5 milioni) e interventi urgenti di protezione civile (900 mila euro). Un milione e duecentomila servirà per pagare gli stipendi degli ex dipendenti della Fiera transitati in Resais,. Contributi per la propaganda dei prodotti tipici (40 mila euro), per progetti riguardanti l’artigianato di qualità, ma soprattutto ecco oltre 12 milioni di euro all’Irsap per il solo 2014 per la “realizzazione delle finalità istituzionali” nonché per le spese di gestione e funzionamento. La maxi tabella preparata dal governo presenta finanziamenti anche nei confronti degli “enti morali ed ecclesiastici per la riparazione ed il restauro di strumenti musicali” (600 mila euro), mentre mezzo milione è destinato alle non meglio precisate “iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di particolare rilevanza”. All’assessorato all’Economia colpisce una cifra. Dopo la riduzione dei comandati, disposta con la scorsa Finanziaria, la somma stanziata per il 2014 è scesa a 200 mila euro. Ma stranamente, questo stanziamento crescerà, e pure di tanto, nei prossimi due anni: 320 mila euro per il 2015 e il 2016. “Ma i comandati non dovevano scomparire?” hanno tuonato i grillini in Aula. E il Movimento cinque stelle, in effetti, compatto ha votato contro la manovra. “Questa Finanziaria – ha detto il capogruppo Giancarlo Cancelleri – non supera i problemi reali dello sviluppo economico”. Un no, quindi, giunto nonostante qualche “sintonia” col governo nel corso dell’esame della Finanziaria. Soprattutto sui benefici delle coppie di fatto.

Il governo, dal canto suo, incassa comunque un successo “pagato” attraverso rinunce non così dolorose. Dopo anni viene evitato l’esercizio provvisorio.

“Dal 2005 – il commento del presidente della Regione Rosario Crocetta – non si approvano una finanziaria e un bilancio definitivi a gennaio. E poi ci sono tante norme importanti come quella che cancella le partecipate dello spreco. Mi accusano di fare norme manifesto? Sono cose buone, se poi fanno pure la loro parte nel consenso, non ci vedo nulla di male”. “Sono soddisfatto, – ha ribadito l’assessore all’Economia Luca Bianchi – poco più di un anno fa abbiamo trovato una Regione con conti poco trasparenti, si parlava di default. Questa finanziaria ha un’anima, continuiamo anche quest’anno con il risanamento con 300 milioni di tagli per i precari. Manca solo il dl imprese. Ma c’è l’impegno e l’intenzione di insistere, di  portarlo avanti. La manovra sarà veramente conclusa quando ci sarà anche quello”.

Soddisfatta ovviamente anche la maggioranza: “La finanziaria – ha dichiarato il capogruppo dell’Udc Lillo Firetto – tiene i conti in ordine, ed è questo l’importante. Poi c’é una grande attenzione per il sociale”. “Questa – ha esultato invece il capogruppo democratico Baldo Gucciardi – è la migliore Finanziaria degli ultimi dieci anni”. Per l’opposizione il bicchiere non è del tutto vuoto:  “Abbiamo contribuito – ha detto Marco Falcone – a mettere i conti a posto. Anche se questa Finanziaria finisce per non accontentare né i deboli né le imprese. La manovra è ricca di norme-spot”. “Se non fosse stato per le nostre proposte per i piccoli e medi comuni, e a favore dell’aggiornamento stanziamento per le province e per il trasporto dei disabili,  – ha commentato Nello Musumeci – sarebbe stata la peggiore finanziaria degli ultimi dieci anni”.

LA LUNGA DIRETTA 

02.53 Approvato anche il bilancio: 44 voti a favore e 22 contro.

02.52 Approvata anche la nota di variazione.

02.30 Approvata la Finanziaria: 39 favorevoli e 22 contrari.

02.20 “Passano le richieste del Pd, sostenute anche dall’assessore Marino, sul fondo di rotazione per salvare la gestione del servizio idrico in provincia di Palermo e Siracusa con i relativi livelli occupazionali”. Lo dice Giovanni Panepinto a nome dei deputati PD della provincia di Palermo e Siracusa.

02.15 Aula sospesa.

02.13 Arrivano altri emendamenti.Tra questi, quello che riguarda la situazione di Aps, la società di gestione idrica. Istituito in fondo di rotazione per favorire la fase di start up del soggetto pubblico individuato dall’Autorità d’ambito territoriale ottimale. Un altro articolo consente il ripianamento dei debiti dei Comuni relativi alla gestione integrata dei rifiuti.

01.50 L’assessore Bianchi: “Il governo ritira tutti gli emendamenti all’articolo 46 tranne i commi che riguardano la riforma delle partecipate”. Le norme sono approvate come articoli aggiuntivi.

01.45 Riprende la seduta d’Aula.

01.20 Approvato l’articolo 46.

00.48 Si passa agli emendamenti aggiuntivi. L’aula è sospesa per qualche minuto.

00.25 Falcone: “Questo articolo verrà impugnato” Si parla del comma 12, che stanzia 1 milione per il Coppem. Il movimento 5 stelle fa proprio l’emendamento di Falcone e chiede voto segreto. Il governo è contrario alla soppressione. L’emendamento non passa. Il comma resta.

00.23 Bocciato l’emendamento soppressivo dell’articolo 7

00.20 Rinaldi, Pd: “Chiedo al presidente Venturino di togliere la parola quando siamo in discussione degli emendamenti. Ce ne sono ancora un bel po’, di questo passo si farà mattina”.

00.12 Cancelleri: “E’ proprio il caso di dire: il governo dà e il governo toglie. Questa è la finanziaria delle marce indietro. Fate qualcosa di sinistra”.

23.45 Falcone: “Continuano ad arrivare emendamenti che non hanno nulla a che vedere con la materia della Finanziaria”.

23.33 Inizia l’esame del controverso articolo 46 della Finanziaria.

23.12 Approvato l’articolo 18, che contiene decine di interventi di finanziamento di spesa.

22.38 Falcone: “Qui si vogliono riproporre norme che in passato sono state già impugnate dal Commissario dello Stato”.

22.18 Bianchi: “Non è possibile pensare che ciascun deputato proponga un emendamento da 50 mila euro per questo o quel soggetto. Quando si propone un nuovo stanziamento va ricordato che quei soldi vengono tolti da altri capitoli di bilancio”.

22.05 Turano: “Con l’articolo 18 stiamo facendo rientrare una ventina di enti dell’ex Tabella H”.

21.35 Falcone: “Evitiamo di far diventare questo articolo una nuova Tabella H”.

21.34 Si vota il discusso articolo 18.

21.26 Gianni (Misto) chiede tutele occupazionali per i dipendenti della Novamusa, società finita al centro di polemiche e inchieste sulla gestione dei servizi aggiuntivi nei musei siciliani.

21.20 Ciaccio (Movimento cinque stelle): “Nell’articolo 18 troviamo ancora i finanziamenti per i comandati. Forse si vuole favorire qualche amico. Ma questa cosa è moralmente inaccettabile. Ripresentare in Aula uno stravolgimento dei lavori fatti in Commissione bilancio è un’offesa a questo parlamento”.

21.12 La discussione in Aula scivola sulle questioni legate ai precari di Spo e Asu.

20.58 Greco (Pds): “Alla Sas una sessantina di lavoratori hanno vinto delle sentenze. Sentenze che hanno deciso che questi lavoratori vanno reintegrati nel loro posto di lavoro”.

20.55 Milazzo al governo: “Provo vergogna per voi. Sul caso di Spo e degli Asu degli ospedali avete fatto macelleria sociale. Questa Finanziaria potete votarvela da soli. Io abbandono l’Aula”.

20.44 Alloro (Pd): “Questo governo è il più grande nemico della provincia di Enna. Ha proposto una Finanziaria palermocentrica e cataniacentrica. E nessuna attenzione per le altre province. Penso ad esempio a come l’Università Kore sia stata praticamente dimenticata e alla quale è stato ridotto il contributo di un milione di euro”.

20.38 Turano (Udc): “Quando non si riesce a fare sintesi, o questa viene utilizzata per fini ostruzionistici non è spesa bene. Considerato il disagio che si registra, utilizziamo l’unica via a disposizione: il regolamento. Sull’articolo 18 si sono espressi le Commissioni di merito. Credo che il governo debba portare la norma in parlamento e farlo votare”.

20.30 Riprende la seduta. Lombardo: “Il salvaimprese torni nei normali canali parlamentari”.

20.15 Seduta nuovamente sospesa, per 15 minuti.

20.14 Crocetta: “Al momento stiamo parlando dell’articolo 18, perché stiamo intervenendo sull’articolo 46?”.

20.12 Vullo (Pd): “Quel mutuo lo stanno attendendo centinaia di aziende. Questo è uno dei punti più qualificanti della manovra”.

20.09 Anche Ciaccio (Movimento cinque stelle) chiede di trattare separatamente la norma sul mutuo per il pagamento dei debiti con le imprese. “Si tratta di un tema delicato, che vincola i siciliani per i prossimi trent’anni”.

20.04 Bianchi: “Noi crediamo che l’erogazione di queste risorse ci consentiranno di ottenere l’incremento di imposte indirette, tra cui l’Iva. Cifre che ci serviranno per rimpinguare il Fondo per i residui attivi. E con questa norma non introduciamo particolari elementi di novità, visto che è rimasto a lungo in Commissione bilancio”.

19.59 Falcone: “Trattiamo il salvaimprese la prossima settimana e chiudiamo l’articolo 18 e 46, chiudendo così la Finanziaria”.

19.50 Si torna in Aula. Si esamina l’articolo 18.

19.14 Il governo ha presentato 16 articoli aggiuntivi all’articolo 46 della finanziaria regionale. Non più i 51 dei quali si era parlato stamattina, quindi, ma meno di venti e che racchiudono, sostanzialmente, le norme sulle partecipate regionali, il ‘salva imprese’ e riduzione dei cda. Poi norme su Riscossione e incremento del fondo dei residui attivi.

 18.30 Dopo la comunicazione di Cracolici, Aula sospesa. Fissata un’ora per la presentazione dei subemendamenti agli articoli 18 e 46. Ma adesso nel Palazzo esplode il caso dell’inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari.

18.25 Cracolici: “Mi sembra giusto dare questa comunicazione al Parlmanento. Ho ricevuto un avviso a comparire di fronte alla Procura di Palermo per atti legati al mio ruolo di capogruppo. Per evitare qualche interpretazione, retroscena o misteri su un’inchiesta giudiziaria nota e partita già tempo fa. Ho ritenuto giusto comunicarlo al Parlamento e lo farò domani con una conferenza stampa con la quale illustrerò ciò che mi viene addebitato. Ogni contestazione riguarda la mia attività di capogruppo. Non mi viene contestato di aver messo un euro in tasca”.

18.21 Cordaro: “Interrompiamo questa farsa. Una farsa che rischia di diventare drammatica. L’Ufficio di presidenza convochi una conferenza dei capigruppo per capire se il governo è nelle condizioni di presentare gli articoli e in che tempi”.

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18.17 Milazzo: “Ancora la tattica del possesso palla. L’articolo 18 doveva essere pronto dopo cinque minuti, e invece siamo ancora qui che aspettiamo. E non siamo stati noi a chiedere interruzioni-fiume o a infilare 50 commi in un articolo. Io vi lascerei da soli ad approvare la vostra Finanziaria. E lancio l’invito alle opposizioni: lasciamo l’Aula, andiamocene”.

18.10 Vinciullo: “Dobbiamo restare qui fin quando non abbiamo approvato la manovra. Abbiamo commesso un errore sabato, quando abbiamo ascoltato i nostri capigruppo e siamo andati a casa. A quest’ora, il bilancio sarebbe già stato approvato”.

18.07 Falcone: “Non possiamo commettere più errori. Se il governo ha intenzione ancora di scrivere e riscrivere le norme, si rimandino i lavori a domani. Se il governo vuole caricare un’altra Finanziaria vogliamo il tempo per presentare i nostri emendamenti”.

18.00 Figuccia: “Abbiamo commesso degli errori ieri notte. Abbiamo approvato voci della tabella all’articolo 4 che riguardano articoli non ancora approvati. Io non voglio assumersi la responsabilità della cattiva gestione dell’esame da parte del governo”.

17.57 Il deputato Pd Vullo ha chiesto un minuto di silenzio per due deputati socialisti scomparsi di recente. Si tratta di Antonello Dato e Salvino Fagone.

17.55 Riprende la seduta. Venturino: “Il governo ha riscritto gli articoli 18 e 46. Tra poco arriveranno in Aula. Ho fatto notare che alcuni deputati sono ‘over 70’, quindi il testo sarà leggibile”.

17.40 “Con la norma sul reddito minimo garantito, inserita in finanziaria all’articolo 41, è stato recepito il ddl del Megafono che puntava all’introduzione di questo beneficio per i meno abbienti. C’è da augurarsi che lo stanziamento di 15 milioni venga previsto, anche in misura maggiore, in ogni esercizio finanziario della regione. Siamo soddisfatti per dato avvio una nuova forma di politica per l’inclusione sociale”. Lo affermano Giovanni Di Giacinto e Nino Oddo, rispettivamente capogruppo e deputato del Megafono all’Ars.

17.18 “Pare chiaro che il governo, con le continue sospensioni dei lavori d’aula e la necessita’ di riscrittura di numerosissimi articoli, abbia ripristinato vecchie liturgie, costante d’altri tempi”, questo il commento del relatore di minoranza sulla legge finanziaria, Marco Falcone, in merito alle continue sospensioni d’aula e alle varie riscritture degli articoli del testo da parte del governo. “Dopo due ore aspettiamo, ancora, l’articolo 18 della finanziaria, che e’ la norma di spesa per eccellenza – ha detto Falcone – ma attenzione che non sia la diligenza su cui ognuno spera di caricare le proprie richieste, perché in questo caso l’opposizione sara’ determinata a contrastare ogni norma che abbia come obiettivo interessi specifici, piuttosto che interessi generali”. “Il presidente Ardizzone – ha concluso Falcone – sia garante dell’intero Parlamento e non si presti ad alcuna strumentalizzazione”.

17.00 “15 milioni da dividere fra le oltre 180mila famiglie siciliane che vivono in indigenza, servono solo ad innescare una guerra fra poveri o ad elargire una piccola elemosina di appena 83-85 euro. Questo provvedimento conferma l’impianto generale della Finanziaria che è un insieme di provvedimenti che tamponano, per giunta male, le emergenze e non danno alcuna prospettiva di sviluppo alla Sicilia.” Lo affermano i parlamentari del Partito dei Siciliani MpA Roberto Di Mauro e Toti Lombardo commentando l’approvazione in Aula a Palazzo dei Normanni dell’art. 41 della legge di stabilità e ricordando come i dati ufficiali, pubblicati dalla stessa Regione a fine del 2013, parlino di oltre 180 mila famiglie in povertà assoluta e 547 mila famiglie siciliane in povertà relativa.

16.50 Il “nuovo” scoglio si chiama “articolo 18”. Si tratta di un articolo della Finanziaria che punta a finanziare decine di leggi di spesa. Anche su questo punto, l’Aula è divisa. Prima della pausa, il presidente Crocetta ha annunciato che la nuova tabella, frutto della concertazione tra governo e maggioranza, sarebbe arrivata a Sala d’Ercole in appena cinque minuti. Da allora, di minuti ne sono passati 90. E ancora l’articolo non è pronto.

15.45 Aula sospesa. Riprenderà alle 16.30.

15.42 Approvato l’articolo 41, riscritto dal governo: prevede un Fondo da 15 milioni destinato a integrare il reddito delle famiglie povere con una somma di 400 euro mensili.

15.42 Approvato l’articolo 41, riscritto dal governo: prevede un Fondo da 15 milioni destinato a integrare il reddito delle famiglie povere con una somma di 400 euro mensili.

15.33 Bocciato l’emendamento soppressivo dell’articolo 41.

15.28 Formica (Lista Musumeci): “Non facciamo passare questa norma come un progetto innovativo. Erano innovativi i cantieri di servizi, e sappiamo come sono andati a finire. Il governo dovrebbe avere il pudore di non presentare, come soluzioni salvifiche, misure che invece non hanno alcuna utilità. Anche in questo caso, siamo di fronte alla ‘Finanziaria del nulla’”.

15.23 L’assessore alla famiglia Bonafede: “Non ci sarà alcuna discrezionalità. L’utilizzo delle risorse sarà non solo opportuno, ma anche guidato. Sono diversi infatti i controlli, che coinvolgono anche i centri per l’impiego che dovranno ad esempio verificare la disoccupazione di lunga durata”.

15.18 Ioppolo (Lista Musumeci): “Intanto precisiamo una cosa: questo articolo prevede un’integrazione al reddito, quindi un reddito deve esserci. Ma lo stanziamento è così esiguo da poter rispondere solo allo 0,4% delle famiglie considerate povere secondo l’Istat. La Sicilia non ha bisogno di elemosina, ma di lavoro e sviluppo”.

15.12 Digiacomo: “Il parere della commissione è fondamentale, e quando non si richiede combiniamo disastri. Quando scriviamo che questo fondo viene incrementato con i ribassi d’asta sulle gare per le forniture, ma se lasciamo la norma in questo modo ci mettiamo sul groppone un numero enorme di contenziosi. Va aggiustata”.

15.06 Vullo (Pd): “Questi 15 milioni sono una goccia d’acqua in un oceano, si potevano utilizzare per dar posti di lavoro ai laureati”.

14.54 Polemiche in aula tra Giancarlo Cancelleri e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone sull’approvazione del ‘bonus’ aggiuntivo per la carica di capogruppo. Ardizzone: “Potevate lamentarvi quando abbiamo approvato la legge sulla Spending review, adesso basta essere autolesionisti”.

14.50 Cancelleri: “Sapete tutti come noi Cinquestelle teniamo al reddito di cittadinanza, ma quella norma prevedeva di dare 450 euro a persone o famiglie attraverso centri per l’impiego, quindi comuni, quindi Regione. Così, invece, non c’è metodo. State creando un bacino di precariato, questo è un reddito di cittadinanza semplificato. Noi proponiamo di vincolare il fondo creato, e di tagliare via il comma 2, e di riscriverlo rimandando ad una norma che faremo subito dopo, inserendo criteri ben definiti. Perciò chiedo 10 minuti di sospensione”.

14.44 Panepinto: “Ritengo che questa norma vada ritirata, non si può dare trasparenza all’utilizzo di questi 15 milioni. Rischiamo di creare grande sospetto sull’utilizzo di queste somme”.

14.33 Alongi (Nuovo centrodestra) propone una lieve riscrittura del testo. Lentini (Articolo 4): “Stiamo iniziando un buon percorso, anche se le risorse sono poche, e i capitoli andranno rimpinguati. Ma per farlo, dobbiamo subito pensare allo sviluppo di questa Isola, agli investimenti”.

14.32 Fontana (Nuovo centrodestra): “Anche io sono felice per questo provvedimento, ma è evidente che le somme siano insufficienti. Potrebbero bastare solo 3mila famiglie, sulle 130 mila che sarebbero destinatarie del provvedimento. Per rispondere alle esigenze di un terzo di queste, basterebbero 200 milioni”.

14.27 Vinciullo (Nuovo centrodestra): “Più volte, come Pdl, avevamo proposto questa norma. E con questo articolo, finalmente, adeguiamo la norma regionale a quella nazionale. Un milione, dei 15, è destinato al Banco alimentare e il Banco delle opere di carità”.

14.24 Cordaro (Cantiere popolare): “Sulla base dei dati Istat, se dessimo 400 euro a tutte le famiglie povere, servirebbero 600 milioni, altro che 15”.

14.22 Ciaccio (Movimento cinque stelle): “Il terzo comma, che punta all’incremento del Fondo attraverso i ribassi d’asta sui contratti della Regione, potrebbe essere impugnato, visto che non prevede entrate certe”.

14.19 Ragusa (Udc): “Non capiamo le critiche dei giornali. Questa Finanziaria sta trovando un equilibrio, cercando di sostenete tutti, dalle famiglie alle imprese. Come Udc anzi chiediamo che questo intervento nel sociale sia sempre più intenso”.

14.14 Sudano (Articolo 4): “Non si può essere contrari pregiudizialmente a un articolo di questo. Ma non vorrei che questo Fondo diventasse un bancomat da utilizzare, magari, durante la campagna elettorale delle Europee. Sarebbe meglio che criteri e modalità di erogazione passassero dalle Commissioni parlamentari”.

14.08 Bandiera: “Complimenti al governo, al di là delle risorse economiche stanziate consideriamo questa misura l’apertura di un ‘conto’ che va sempre incrementato, anche attraverso il fondo sociale europeo”.

14.06 D’Asero: “C’è una precisa volontà da parte di tutte le forze politiche a sostenere chi ha bisogno, ma mi chiedo se non andasse inserito un emendamento che regoli le forme di accesso a questo intervento”.

14.03 Gianni: “Voterò a favore di quest’articolo, ben vengano gli aiuti”.

14.00 Giovanni Greco: “Abbiamo la capacità di mettere sempre tutto in discussione, pensavo che questo articolo sarebbe stato approvato immediatamente e all’unanimità”. Il parlamentare Pds, poi, difende i lavoratori ex Spo. “Inseriamo in finanziaria una norma simile anche per loro”.

13.58 Turano: “Non vorrei che questa norma diventasse una soluzione assistenzialista e che non risolve davvero il problema”.

13.56 Parla Crocetta: “Quindici milioni sono di start-up, il fondo si alimenterà. Quest’articolo è un apripista anche per gli interventi sociali che vogliamo dirottare sui fondi europei. Questo fondo risolverà le condizioni più estreme di povertà assoluta, con condizioni particolari di disagio. Il senso di questa legge è un intervento che non sia troppo rigido a sostegno dei soggetti più deboli”.

13.51 Figuccia: “Questo governo post-comunista ha ceduto ai ricatti e non salvaguarda i Pip, è una vergogna”.

13.48 Si passa alla discussione dell’articolo 41, che istituisce il reddito minimo garantito.

13.39 Approvato l’articolo 19 sui trasporti pubblici.

13.33 Sia Fazio che Figuccia (Forza Italia) sollevano dubbi sulla procedura di affidamento del servizio di trasporto marittimo.

13.25 Fazio (Misto): “I trasporti da e per le isole sono già in grande difficoltà. Se non riusciamo però a stanziare somme sufficienti, andiamo incontro a problemi molto gravi”.

13.22 Falcone  (Forza Italia): “Lo stanziamento per il trasporto pubblico e per le piccole isole continua a diminuire. Vogliamo conoscere le cifre esatte”.

13.20 Si passa all’articolo 19, sui finanziamenti al settore dei trasporti.

13.16 Si riparte dall’esame dell’articolo 17, che riguarda i dissalatori. Approvato.

13.13 Ardizzone ribadisce: “Io sono contrario ai maxiemendamenti e quello di cui si parla non mi è mai stato ufficialmente consegnato. Non roviniamo all’ultimo momento un esame che finora è stato molto positivo”.

La Finanziaria-bis contiene di tutto. Cinquantuno commi, saltati fuori a tempo ampiamente scaduto. A riscrivere una Finanziaria che aveva già distribuito polemiche e dubbi. E pochi, pochissimi soldi.

Il governo però non frena. E molti commi, cioè “pezzi” di un articolo, contengono riforme in certi casi epocali, o attese da anni. Cinquantuno norme, che vanno ad aggiungersi, in realtà, ai 21 commi già presenti nell’articolo 46, intitolato – a segnare la genericità dei provvedimenti contenuti “disposizioni varie”. A dire il vero, in queste ore proseguono i colloqui per restringere i provvedimenti al minimo indispensabile. E il maxi emendamento, alla fine, potrebbe saltare. Il presidente dell’Ars Ardizzone ha smentito, ad esempio, di aver ricevuto dal governo il maxi emendamento da 51 commi che ha scatenato le polemiche in aula. Il Movimento 5 Stelle aveva parlato di “porcate ad personam”, qualcuno di “golpe”, qualcun altro di “una finanziaria bis”. “Ma era solo una proposta – ha spiegato il presidente della Regione Crocetta – preparata sulla base di tutte ‘istanze’ presentate da ogni gruppo. La risposta alle critiche è semplice: non presenteremo più questi emendamenti, ma restano dei punti fondamentali: scioglimento delle partecipate, salva imprese e riduzione dei consigli di amministrazione a tre. Tutti gli altri? Se vogliono li riproporranno uno ad uno in aula i singoli parlamentari”. Così’, il governo potrebbe, ala fine, accontentarsi di presentare le norme riguardanti le società partecipate, il ddl salvaimprese e norme per la riduzione dei cda.

Ma tra le varie disposizioni già presenti nel testo approdato in Aula, ieri come detto ne sono spuntate altre. Di vario tipo. Intanto, ecco la disposizione che lascia a carico delle amministrazioni di provenienza i costi per i cosiddetti “comandati”, quindi un articolo che dà al presidente della Regione il potere di nominare i cda del teatro Bellini di Catania e del teatro di Messina. Un fondo da 30 milioni al Crias, invece, servirà per il sostegno delle piccole e medie imprese.

Ecco poi spuntare norme che il governo avrebbe voluto inserire già nel testo originario, ma che sono state via via cassate. È il caso, ad esempio, del mutuo da quasi un miliardo destinato al pagamento dei debiti con le imprese siciliane e anche dell’intervento che prevede l’assegnazione ai cittadini indigenti dei palazzi abusivi, attraverso il conferimento degli immobili ai Comuni. Sempre sul tema “case”, poi, la Regione e gli enti regionali potranno mettere in vendita agli attuali affittuari i propri immobili.

Previsto anche un trasferimento di 40 milioni di euro a Riscossione Sicilia “nelle more dell’attuazione della riforma del sistema di remunerazione dell’attività di riscossione”. Previste anche modalità di restituzione del debito maturato dalla stessa società nei confronti della Regione e dei fornitori. La stessa società potrà essere incaricata della riscossione delle entrate derivanti da beni demaniali e patrimoniali.

La riforma delle Partecipate.
Per il presidente Crocetta è un aspetto centrale, fondamentale della manovra. E trova spazio al comma 21, tra i 51 aggiuntivi. La riforma delle società partecipate prevede la riduzione di queste aziende. Saranno dieci quelle che resteranno in piedi. Una in più di quanto presentato inizialmente dal governo. Spunta, in fatti, anche il Maas. “Si tratta di una società con compiti peculiari – ha spiegato Crocetta – e non era assimilabile ad altre”. Prevista anche l’individuazione di un’area strategica riguardante la gestione del patrimonio immobiliare: “Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge – si legge nell’articolo – sono individuati gli ambiti e le modalità di attuazione”. Le società “superstiti” dovranno poi adottare misure di contenimento finanziario attraverso la riorganizzazione dei servizi e del personale. E’ ribadito il divieto di nuove assunzioni. Uniche eccezioni gli stagionali delle Terme di Sciacca e Acireale e i dipendenti a tempo indeterminato con contratti fino al dicembre del 2009 e oggetto di licenziamento per cessazione dell’attività della società. Il personale delle società poste in liquidazione dovrà essere trasferito alle società “salve” attraverso la procedura prevista dalla legge. Prevista anche la mobilità tra una partecipata e l’altra. Tutti i commissari liquidatori lavoreranno nella sede dell’Assessorato all’Economia, dove verrà creato un Ufficio speciale.

Altri provvedimenti
I Comuni che gestiscono funivie e seggiovie potranno applicare una “tassa” di due euro, che non sarà rivolta ai residenti. Previsto un fondo di rotazione da 3 milioni per favorire – in caso di fallimento del soggetto del “Servizio idrico integrato” – la fase di avvio del servizio da parte del soggetto pubblico individuato dall’Autorità territoriale ottimale. Prevista la prosecuzione delle attività, fino al 30 giugno del 2014, degli enti destinatari dei Fondi della ex Tabella H. Ecco anche 10 mila euro per “rafforzare gli organi preposti alla ricerca delle persone scomparse nel territorio siciliano”. Nei capannoni delle aree industriali si potrà invece destinare un’area (tra il 5% e il 7%) destinata alla vendita dei prodotti del territorio. Nasce l’Istituto “Born in Sicily”, destinato alla riqualificazione dei prodotti isolani. ”Dopo la tabella H dello scorso anno, – denuncia il Movimento cinque stelle – l’articolo 46 oggi. Tra le pieghe della Finanziaria una nuova porcata ad personam che bypassa le commissioni e mostra l’arroganza di questo governo. L’articolo – affermano i deputati – è composto da ben 70 commi, compresi gli aggiuntivi. E pretende di rifare il volto alle normative urbanistiche con pericolosissimi contraccolpi possibili per quanto riguarda la compatibilità con la Sicilia. E’ un articolo ad personam, o meglio ad personas, visto che è quasi possibile leggere il nome di un deputato dietro ad ogni comma. Il governo Crocetta – commentano i Cinquestelle – ribadisce la sua arroganza e prepotenza e mostra il suo vero volto attraverso la proposizione all’ultimo istante della vera Finanziaria, rinnegando la falsa disponibilità al dialogo mostrata in precedenza”.

Pubblicato il

14 Gennaio 2014, 13:05

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