04 Settembre 2019, 12:15
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Eravamo tutti in attesa, anche il Presidente Mattarella, ci ha rassicurato Davide Casaleggio, ha appreso il risultato dal blog ed adesso che anche la piattaforma Rousseau si è espressa, con un risultato senza precedenti, ottanta mila votanti, quanto gli abitanti di Cinisello Balsamo piuttosto che quelli di Sesto San Giovanni, si può finalmente partire.
Avremo un governo di gente seria che ha una parola sola, con un Presidente del Consiglio che fino a qualche mese fa saltellava di felicità nella sede del movimento cinque stelle alla comunicazione dei risultati elettorali ed adesso ci dice che non è grillino.
Un governo sostenuto da Zingaretti che alla Convenzione Nazionale del PD affermava:
“Lo dico davanti a tutti e lo dirò per sempre, io non intendo favorire alcuna alleanza o accordo con i cinque stelle e non governo con loro”.
Stai sereno Gigino, stai sereno Nicola.
Pare che queste siano state le prime parole pronunciate da Matteo Renzi per consentire un avvicinamento tra il movimento cinque stelle ed il PD e fare in modo che le due formazioni politiche mettessero da parte il rancore per tutto il peggio che si erano detti in questi ultimi anni, per giungere con sofferenza e sacrificio nell’interesse prioritario del Paese a formare un nuovo governo.
Entrambi si sono sentiti rassicurati da tale disinteressata e coerente disponibilità, coerente non certo nel senso che Renzi avesse dimostrato analoga disponibilità in precedenza verso il movimento cinque stelle, anzi tutt’altro, ma coerente nell’espressione linguistica già usata in passato.
Né Gigino né Nicola hanno però voluto badare a questo insignificante precedente e, con la forza che solo ‘il superiore interesse del Paese’ può dare, si sono lanciati l’uno verso l’altro in quest’abbraccio che fino a qualche tempo fa sarebbe sembrato innaturale.
Si è trattato del più classico dei matrimoni di interesse tra l’arricchito commerciante con il senso del business, che ha fatto con perseveranza, tenacia e vaffa la sua scalata sociale ed il nobile decaduto e squattrinato.
Gigino quindi ha portato in dote i suoi ricchi (di numero) gruppi parlamentari e Nicola ha portato la nobiltà del blasone dell’ideologia di sinistra e naturalmente la schiera dei suoi intellettuali radical chic.
Grillo, papà politico di Gigino, che di Renzi non ha mai avuto una grande opinione, nonostante sembrava avesse fiutato la trappola e avesse detto di essere di fronte ad ‘un avvoltoio pensatore’, ha voluto superare la sua diffidenza e la sua naturale avversione verso “l’ebetino di Firenze”, come usava definirlo non molto tempo fa, pensando che il fine giustifica i mezzi e che non andando a votare il suo movimento si sarebbe potuto salvare.
Gigino, che non è molto istruito, avrà invece pensato di ragionare come Raymond Kroc, l’imprenditore statunitense che nel giro di pochi anni divenne proprietario della McDonald’s, il quale teorizzava che la perseveranza è elemento indispensabile, persino più importante dell’istruzione, in quanto, diceva Kroc, esistono cretini istruiti.
Sarà un matrimonio duraturo?
A sentire Carlo Calenda che è istruito e cretino non è, l’ex premier farà i suoi gruppi parlamentari a ottobre ( se non sarà ad ottobre comunque certamente tra qualche mese) e poi staccherà la spina con una scusa già pronta.
A me Calenda piace, è a mio avviso uno dei pochi leaders seri, credibili e coerenti rimasti in giro, doti rare in questo panorama di fantasisti.
L’unico suo limite, purtroppo, è che piace molto anche a se stesso e non fa nulla per nasconderlo.
Quanto al versante grillino, all’altro compagnetto di questa avventura, Paolo Becchi ideologo della prima ora del movimento, non gliele ha di certo mandate a dire. In una recente intervista lo ha accomunato a Renzi e li ha definiti “due falliti i quali credono che mettendosi insieme possano entrambi salvarsi dal fallimento”. “Grillo può forse ritardare la fine del Movimento, ha aggiunto, ma il suo destino è comunque segnato”.
Non so se la profezia di Becchi è esatta anche se ad una prima affrettata analisi sembrerebbe errata. I grillini dall’inizio della crisi con il prospettarsi del Conte bis hanno guadagnato cinque punti nei sondaggi (gli analisti attribuiscono questo recupero all’effetto Conte).
Io la vedo diversamente e sono convinto, come Paolo Becchi, che il movimento cinque stelle pagherà nel tempo questa metamorfosi. Nella mia immaginazione il movimento cinque stelle lo vedo rappresentato come la chimera, l’animale mitologico formato da parti del corpo di animali diversi: testa di leone, una testa di capra sul dorso e la coda di serpente.
Un partito che passa da Salvini a Renzi ed a Zingaretti come fosse una normale transizione non può che sciogliersi in futuro come neve al sole.
Basterà riflettere su che cosa era e che cosa è diventato.
Non ci sarà più motivo di votarlo: se sono incazzato voterò Salvini, se sono incazzato ed un po’ più di destra voterò Meloni, se sono di sinistra voterò PD, se sono un po’ più di sinistra voterò LEU, se ci saranno superstiti di un’area liberal-democratica e si troverà nel tempo qualcuno in grado di rappresentarla e capace di comunicare decentemente quelle idee e quei valori, voteranno quello che dovrebbe diventare quella che un tempo era Forza Italia.
Quanto a Renzi, che farà, anche a mio avviso, cadere il governo quando riterrà di essere pronto, è un tattico ma purtroppo per lui non ha né strategia né visione. Oggi può dire la sua e certamente la starà dicendo, direttamente a Conte, nonostante si sia levata qualche voce di dissenso nella dirigenza Pd: non facciamo che Renzi e Conte si parlano? Questa deliziosa ingenuità mi fa davvero tenerezza. Renzi che ha la maggioranza nei gruppi parlamentari e che, con buona pace di Zingaretti e compagni, è quello che ha reso possibile questa alleanza e questo governo, non ha parlato con Conte? Ma dite vero?
Detto questo, io però rimango scettico su un futuro di successo di una sua formazione politica alle prossime elezioni. Certo, rispetto a questi nani, politicamente è un fuoriclasse, ma forse troppo spregiudicato e altrettanto screditato per diventare un’alternativa credibile.
Purtroppo il nostro Paese si avvia a vivere un’altra stagione di governo con il respiro corto, troppe contraddizioni e troppe divisioni e tutto nelle mani di persone mediocri, senza valori e soprattutto senza pudore.
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04 Settembre 2019, 12:15