Il Messina spara solo a salve | Ma con l’Ischia bisogna vincere

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14 Aprile 2015, 18:05

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MESSINA – La stagione del Messina assomiglia sempre più alla fiera delle occasioni mancate, che in quel del “Ceravolo” di Catanzaro ha aggiunto un altro tassello. Se già la salvezza diretta aveva assunto le sembianze di una mission impossibile, dopo domenica lo diventa definitivamente in virtù della distanza invariata dalla Paganese, che ha visto scivolare via un altro turno in modo indolore senza veder minimamente intaccato il proprio vantaggio sulla zona playout. I campani sono usciti indenni dal D’Ippolito di Lamezia pareggiando 1-1, così i punti di vantaggio sul Messina sono rimasti 6, anzi 7 visto che i ragazzi di Andrea Sottil possono contare sul vantaggio ottenuto negli scontri diretti in campionato contro i giallorossi. A pochi chilometri di distanza la squadra di Nello Di Costanzo non riusciva ad approfittare di un Catanzaro ormai in ciabatte, visto che i 48 punti conquistati sin qui fanno veleggiare le aquile calabresi nel placido limbo della metà classifica.

Un Messina che anche al “Ceravolo” ha evidenziato pregi e difetti delle cure apportate da tecnico di Acerra, con una squadra solida che rischia poco o nulla, se non per qualche tentativo di Russotto nei primi 45 minuti di gioco. Dall’altro lato però non si può non restare indifferenti davanti alla pochezza del reparto avanzato, che seppur creando tre o quattro palle gol nitide non è riuscito a portare i tre punti in Sicilia, nonostante il Catanzaro del secondo tempo sia sembrata una formazione particolarmente arrendevole. Eppure neanche le maggiori motivazioni hanno permesso al Messina di ritrovare quel successo che manca ormai dal 25 gennaio, mentre in trasferta resta sempre e solo il successo del “Granillo” di metà settembre. Terzo pareggio ad occhiali su cinque gare con Di Costanzo in panchina, con il Messina che ha trovato la via della rete solo nella trasferta di Aversa.

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La squadra nonostante tutto sembra viva, l’elettroencefalogramma che fino a poche settimane fa sembra completamente appiattito adesso è tornato a muoversi, con le prestazioni di giocatori come Mancini, Izzillo o del ritrovato Benvenga a confermarlo. Dall’altro lato Ciciretti sembra aver smarrito lo smalto delle prime sue apparizioni in giallorosso, mentre Orlando continua ad essere il simbolo della sterilità del reparto offensivo legato alle giocate di un aitante quarantenne di nome Giorgio Corona. La sfida contro l’Ischia del vulcanico Agenore Maurizi potrebbe essere un antipasto di playout, al quale i siciliani devono arrivarci in buona condizione fisica e mentale, ma per quest’ultimo punto è necessario ritornare a vincere.

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14 Aprile 2015, 18:05

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