Radiosveglie che vanno avanti di cinque minuti al giorno e forni a microonde con problemi al timer: sono alcune delle anomalie registrare in Sicilia per circa tre settimane, esattamente il tempo servito alla società che gestisce la rete di distribuzione di energia elettrica per concludere la manutenzione ordinaria dell’unico cavo sottomarino che collega la Sicilia alla Calabria. Per circa venti giorni l’Isola è stata ‘staccata’ dalla ‘rete continentale’ ed è stata autosufficiente per la fornitura di energia elettrica. L’Isola ne produce più di quanto ne consumi e questo ha creato qualche problema nel ‘bilanciamento’ della potenza fornita agli utenti che ha oscillato tra 50 e 50,13 Hertz (Hz) creando delle piccole ‘accelerazioni’ ai timer negli elettrodomestici.
In livelli rigorosamente di ‘legge’, visto la norma prevede una variazione compresa tra 49 e i 50 Hz, che è il numero di oscillazioni compiute in un secondo dalla corrente elettrica alternata. Il fenomeno si è già esaurito con la conclusione della manutenzione di routine all’unico cavo sottomarino esistente che, di fatto, ‘stacca’ la rete elettrica siciliana dal circuito europeo. Così la rete isolana è alimentata dal sistema idroelettrico, che è più stabile, ma anche da fonti alternative, la cui produzione non è costante. Questo può creare delle piccolissime variazioni nella frequenza, che la ‘diluizione’ con il sistema Continentale rende minori. “Il fenomeno non è nuovo – spiega il professor Rosario Lanzafame, ordinario di macchinari e sistemi energetici dell’università di Catania – ma è stato notato e ha avuto più larga diffusione per via dei social network e di televisioni private che hanno amplificato l’accaduto, facendo nascere in rete il ‘giallo degli orologi’ in Sicilia, che mistero però non é. E’ stato un problema di rete isolata, ma è stato risolto. Accadrà di nuovo al prossimo distacco dalla ‘rete Continentale’, ma non è nulla di grave”.