Il nodo della bocciatura | Cosa sono i residui attivi

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24 Gennaio 2014, 14:23

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PALERMO- Si chiamano residui attivi, sono i crediti difficilmente esigibili: la Regione siciliana ne ha accumulati, in quindici anni, la bellezza di 15 miliardi, mettendoli puntualmente in bilancio, ma ‘drogando’ in questo modo il documento contabile. E’ questa la vera zavorra sui conti pubblici della Sicilia e che ha portato il commissario dello Stato a impugnare tutte le norme di rifinanziamento di leggi di spesa contenute nella finanziaria, bloccando così 500 milioni di euro, finiti automaticamente nel fondo a copertura proprio dei residui attivi.

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Due anni fa la Corte dei Conti, nella relazione di parifica del rendiconto, aveva avvertito la Regione, suggerendo di intervenire in modo definitivo sulla gestione dei residui attivi, di cui 3,5 miliardi non più esigibili. E l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, si era impegnato anche nel Dpef a seguire queste indicazioni. In passato nel bilancio della Regione esisteva un fondo a copertura dei residui attivi pari a 2 miliardi, ma i governi di turno l’hanno praticamente svuotato, utilizzando le somme per la spesa corrente. Il cambio di marcia è avvenuto col governo Crocetta, che s’è ritrovato questa eredità pesante: la giunta ha ripristinato il fondo, appostando l’anno scorso 150 milioni e quest’anno, con la manovra ora impugnata, ne allocava altri 100 milioni. Ma il commissario dello Stato, evidentemente, non ha ritenuto sufficiente l’operazione.

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24 Gennaio 2014, 14:23

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