“Il Palermo è competitivo | Massima fiducia in Gattuso”

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03 Settembre 2013, 10:16

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PALERMO – Ha incontrato i giornalisti per chiarire alcuni nodi di mercato, per fare luce sulle operazioni del Palermo. Giorgio Perinetti non ha però parlato solo di trattative, ha aperto anche il caso Gattuso, spiegando e precisando che l’allenatore ha tutta la fiducia della società. Alle ore 16 Perinetti ha preso posto in sala stampa e ha subito affrontato il tema Hernandez: “E’ giovane e i suoi agenti hanno provato a spingerlo – dichiara il responsabile dell’area tecnica rosanero – però passata la delusione spero possa capire che non sia giusto che ci perda solo il Palermo. E’ un atto di stima e di merito. Il Mondiale può giocarselo col Palermo, anche Batistuta lo fece in Serie B. Tutti i compagni lo vogliono e sanno che può dare qualcosa in più. Quando l’organico sarà al completo vedremo. E’ più forte del mio Bari e del mio Siena. Da un mese ripeto le stesse cose su Hernandez e Sorrentino, non li abbiamo mai offerti. Abbiamo ascoltato le offerte, poi ogni ora che passava Hernandez si avvicinava al Palermo. Era impossibile fare un’operazione del genere in poche ore, la sua sostituzione era un problema. Nelle poche ore rimaste non avevamo possibilità di farlo”.

Immancabile il capitolo Gattuso: “Il rischio è generato dal sistema, non appena ci sono un paio di risultati stonati. A noi interessa focalizzare con grande attenzione le cose, a parte il fatto che stabilità e continuità sono alla base di qualsiasi impresa. Analizzando il lavoro di Gattuso, ci è piaciuto e gli è stata data questa responsabilità. Lui la sta affrontando con entusiasmo, passione e professionalità. Ha i meriti di aver creato un gruppo solido e compatto, cementando il rapporto tra squadra e staff, cosa che lo scorso anno con Sannino è mancata. Sono pronti a lavorare bene con Gattuso e a condividere ogni momento con lui. Questo è un grande risultato che può portare miglioramenti anche sull’identità di gioco. Con l’Empoli la mancanza di alcuni elementi si è vista. Gente come Munoz e Barreto cambierebbero il volto di almeno dieci squadre. Il destino ha voluto regalarci 6 partite in trasferta nelle prime dieci, incontreremo squadre forti”.

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Su Sorrentino: “Non è stato mai un caso. E’ arrivato a gennaio, abbiamo investito molto e lui non ha mai detto di voler andare via. Ha parlato solo della sua situazione familiare e della possibilità di trasferirsi al nord. Non si sono verificate le condizioni ed è convinto di restare qui. Per Hernandez, che è più giovane, la scelta pesa. Una volta che i compagni testimoniano la loro stima e il loro affetto però riprenderà il cammino”. Si inizia a parlare di giovani, quindi anche di Dybala: “Paulo è un altro giovane in grado di reggere il confronto e di esplodere. Farà sicuramente bene. Siccome diamo retta anche all’allenatore, credo di aver fatto queste scelte. Con Hernandez, Dybala e Lafferty, oltre che Belotti, il nostro attacco è completo”. Perinetti, brevemente, traccia un identikit degli ultimi arrivati: “Abbiamo preso due giovani importanti. Belotti è sottovalutato, è un centravanti dell’Under 21. Lo scorso anno con gli azzurrini c’era Immobile, spero continui sulla stessa scia. Verre è convocato in Nazionale, spero sabato possa raggiungere la squadra per essere a disposizione domenica. Lo ha voluto il mister, ha caratteristiche diverse dai nostri centrocampisti. Lo voleva tutta la serie B, è uno dei prospetti migliori in Italia”.

Sulla gara di domenica sera a Padova: “Sperare in un’immediata riuscita di un progetto tecnico in una squadra totalmente nuova è difficile, ma credo che si arriverà presto a questo punto. A Padova sarà difficile, hanno esordito perdendo col Trapani e non ci aspettiamo lo stesso Padova. Hanno anche preso buoni giocatori, noi dobbiamo valutare le condizioni dei giocatori che non sono al meglio. Puntiamo ad una prova di carattere e gagliarda per superare questo momento difficile. La serie B mette dei paletti sul numero dei giocatori, ma poi parte qualcuno per la Nazionale…”. Infine sul tesoretto del Palermo calcio: “Abbiamo chiuso in attivo, ma non un attivo così importante. Non si può pensare che si dovesse prendere tutto il ricavato del mercato e il paracadute per investirlo nel mercato. La gestione è il costo più alto nel calcio. Teoricamente potevamo fare meglio, ma abbiamo fatto tredici acquisti e il mercato è sempre aperto. Crediamo di aver fatto ciò che serviva, poi tutto è legato ai risultati e serve tempo, anche alla luce degli infortuni”.

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03 Settembre 2013, 10:16

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