Il “partito Bacigalupo”, |da 40 anni in Parlamento

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01 Febbraio 2013, 11:09

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PALERMO – Avrà anche perso Marcello Dell’Utri, ma in Parlamento ci rimane. Come del resto è sempre stato dal 1976 a oggi. La strana storia della Bacigalupo, il club calcistico balzato agli onori delle cronache perché Dell’Utri disse di avervi conosciuto Vittorio Mangano, è una vicenda a due facce: un epilogo non particolarmente glorioso sui campi di calcio – dove dopo i fasti di inizio anni Settanta, con l’approdo in quinta serie, è arrivato l’addio alle competizioni – ma una straordinaria costanza nelle aule di Camera e Senato.
Già, perché se Marcello Dell’Utri, che della squadra fu dirigente negli anni Sessanta, non è stato ricandidato, a tenere alta la bandiera della società in Parlamento ci penserà uno che quarant’anni fa fu un (non eccelso, dicono) mediano di spinta. Il suo nome è Pietro Grasso e, al di là dell’imprevidibilità del voto, scommettere sulla sua elezione è abbastanza scontato: l’ex procuratore antimafia è capolista del Pd nella lista laziale per il Senato, e quindi perché non entri a Palazzo Madama il suo partito dovrebbe fermarsi al di sotto del 3%. Improbabile.
Grasso, però, è solo il quarto parlamentare espresso dal club palermitano. Non stupisca la circostanza: la squadra, formata pescando fra i ragazzini di una delle scuole d’élite del capoluogo, il Gonzaga, fu arricchita in un secondo tempo con le giovani promesse di un’altra scuola dell’alta società, il Don Bosco. Così, a farsi allenare da un giovanissimo Zdenek Zeman, arrivarono fra gli altri Emilio Alessi, Edoardo Governale, Giuseppe Lanza di Scalea, Angelo Giglio, Gianfranco Vizzini. Fu lui, dicono, a reclutare il fratello, Carlo: l’ex ministro, a sua volta non ricandidato alle politiche di febbraio, non lasciò un grande ricordo calcistico, ma fu il primo a sbarcare in Parlamento, nel 1976, mentre gli altri cercavano di riconquistare la Promozione, l’equivalente dell’attuale Serie D, raggiunta appena qualche anno prima.
Poi in Parlamento arrivò Ferdinando Latteri: una prima volta fra il 1987 e il 1994, una seconda nel 2006. Furono in quegli anni, fra il 2006 e la morte di Latteri, quelli di massimo splendore del “partito Bacigalupo”, che addirittura arrivò ad esprimere, per due legislature, un deputato (Latteri) e due senatori (Vizzini e Dell’Utri). Ora, invece, tocca al solo Grasso. Almeno fino alla prossima discesa in campo.

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01 Febbraio 2013, 11:09

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