La morte di Messina Denaro, Orlando: "Fare piena luce sulla zona grigia"

La morte di Messina Denaro, Orlando: “Fare piena luce sulla zona grigia”

Le reazioni siciliane alla fine del boss
LE REAZIONI
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PALERMO– Tante le reazioni sulla morte del boss Matteo Messina Denaro. Tanti i politici, soprattutto siciliani, che hanno detto qualcosa sulla fine del boss.

Orlando: fare luce

“La morte di Matteo Messina Denaro impone di far luce sulle zone grigie che hanno coperto 30 anni di latitanza, sugli attuali interessi finanziari dei suoi prestanome e impone di non abbassare la guardia per evitare condizionamenti sulla vita economica e istituzionale del nostro Paese”. Lo afferma in una nota l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Grasso: finisce un’era di Cosa nostra

“Con la morte di Matteo Messina Denaro finisce una vita piena di violenza, trame, misteri. Finisce anche un’era di Cosa nostra, ma non Cosa nostra. E’ stata una figura importante nella stagione più feroce della mafia siciliana: ha avuto un ruolo fondamentale in ogni fase delle stragi, dalla decisione all’organizzazione e all’esecuzione materiale, sia al fianco di Riina che dopo il suo arresto, quando si schierò, con Bagarella e Graviano, tra quelli che determinarono di proseguire con le bombe e avviarono l’anno delle stragi ‘in continente’. Per il ruolo che ha svolto e le decisioni che ha contribuito a prendere di certo era a conoscenza di nomi, dettagli, complicità che avrebbero potuto far chiarezza su una stagione, quella tra gli anni 80 e gli anni 90, su cui ancora abbiamo bisogno di sapere tutta la verità”. Così Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di futuro, già procuratore nazionale antimafia, in una nota.

“Nemmeno negli ultimi mesi, pur consapevole di quanto grave – si legge nella nota – fosse la sua condizione clinica, ha voluto dare un minimo ristoro a tutte le sue vittime e ai loro familiari fornendo elementi di verità. Cosa nostra non è finita con la morte di Riina, né con quella di Provenzano, e non finisce oggi. Cosa nostra cambia, evolve, si trasforma, ma resta il principale ostacolo per una Sicilia e per una Italia libera dal giogo della violenza, del ricatto, della povertà”.


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