Il presidente picconatore | e la “tenerezza” del Pd

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02 Maggio 2011, 07:56

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Picconando, picconando, alla fine fai danno anche a te stesso. L’ultima picconata di Raffaele Lombardo ha scheggiato il muro maestro della sua maggioranza. E adesso il presidente rischia. Spettacolo tremendo per lui all’Ars. Lombardo ha visto sfilare gli uomini che in teoria dovrebbero sostenerlo a capo chino. Molti di loro hanno espresso concetti dinamitardi sulla Finanziaria, con la faccia di Pinocchio che beve l’amara medicina. Il governatore, fin qui, è stato bravo a dividere e regnare. Ora, le macerie che ha lasciato in giro lambiscono i confini del suo regno. No, non è bello sentire che la Finanziaria si vota per “disciplina di partito”. No, non è carino se Lino Leanza parla di staccare la spina apertamente, prendendo a schiaffi il re davanti a tutti. Lino non è l’ultimo arrivato. Perfino i suoi silenzi sono sempre a ragion veduta. No, non è edificante ascoltare l’intervento impietosito dell’avversario Rudi Maira che dice: rimbocchiamoci le maniche. Rudi sa bene che c’è ben poco da rimboccarsi. E la pietà dei democristiani è un affare che fa tic tac e che può esplodere da un momento all’altro. No, non è esaltante ascoltare l’intervento asmatico di Ciccio Musotto, generale napoleonico sconfitto, magari con tanra voglia di gridare: “Merde”, costretto a confinare i suoi sentimenti in un discorso smozzicato, di cui poco si è capito, a parte l’emozione.

Ma il segno della catastrofe è stato dato forse dalla faccia di Cracolici. Antonello era stanco per la lunga maratona parlamentare. Appariva pure disfatto. Il volto di uno che è rimasto sotto il palazzo che stava costruendo. Ci ha provato Cracolici, da combattente coraggioso qual è. E probabilmente ha perso. Giuseppe Lupo, invece, era impassibile. Dice un proverbio: “Se qualcuno ha sbagliato e non si dispera, vuol dire che ha pensato a qualcun altro a cui dare la colpa…”.

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Certo, la giunta ha già messo sul tavolo un nuovo canovaccio ovviamente riformista “da cui ripartire”. Un atto immediato che sa quasi di disperazione, Bisognerà vedere i chiari di luna parlamentari, che riguardano anche l’Udc. Bisogna vedere quale sarà l’atteggiamento del Pd, oggi riunito in conclave col solito Migliavacca inviato da Roma. Finora il Pd è stato tenero come il tonno aperto dal grissino di Lombardo, al termine di una abbondante picconatura. Ora, l’impressione è che la musica stia per cambiare. In quella zona di operazioni, ci sono molti che hanno voglia, loro, di imbracciare il piccone. Per cominciare a menare.

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02 Maggio 2011, 07:56

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