PALERMO – Paul Baccaglini batte un colpo, il primo dopo un lungo silenzio spezzato soltanto dal recente comunicato ufficiale apparso sul sito ufficiale a rassicurare sul buon avanzamento del closing, e lo fa sul ruolo che più di tutti dovrà muoversi nei prossimi mesi per la costruzione del nuovo Palermo che ripartirà dalla serie B, sempre che l’ex Iena riesca nell’impresa di concludere l’acquisto del club rosanero in tempi brevi, ovvero il direttore sportivo. Nelle ultime ventiquattro ore il nome caldo emerso è com’è noto quello di Marcello Carli, ormai ex ds dell’Empoli retrocesso in B proprio domenica scorsa contro i rosanero al ‘Barbera’ nell’ultima di campionato. Il dirigente toscano classe ’64 ha incontrato infatti il presidente del Palermo a Padova in occasione di un pranzo e lì avrebbe intavolato un discorso che lo porterebbe a diventare il nuovo uomo mercato dei siciliani con l’obiettivo di riportarli subito in serie A.
Un summit certamente esplorativo in cui Baccaglini, grazie al lavoro da intermediario del consulente di Maurizio Zamparini Gianni di Marzio, avrà espresso la sua volontà di affidare le chiavi della gestione generale del club rosanero ad uno degli artefici delle recenti imprese dell’Empoli in serie A. Incontro che arriva in un momento più che delicato per le sorti della società di viale del Fante che nelle prossime settimane dovrà a tutti gli effetti passare dalle mani del patron friulano a quelle dell’ex Iena per evitare d’incappare in un passo falso, quello relativo all’iscrizione al prossimo campionato di serie B entro il 30 giugno, prima ancora d’iniziare. La scelta proprio di Carli, in tal senso, appare come una sorta di lavoro di squadra fra il vecchio ed il nuovo corso che quasi in sinergia vogliono passarsi un testimone che proietterà il Palermo nel futuro prossimo.
Il faccia a faccia fra Baccaglini e Carli però non ha portato immediatamente ad un accordo fra i due. Il ds toscano infatti, prima di cedere alle lusinghe del presidente rosanero, ha fatto ben intendere di pretendere delle garanzie da parte del proprio interlocutore e, ancor più, del ruolo che Zamparini assumerà al termine del closing fra le parti. La solidità degli accordi fra acquirente e venditore, e l’eventuale ingerenza che proprio l’ex proprietario potrebbe avere ad acquisizione conclusa, interessa Carli che accetterebbe immediatamente il progetto dei siciliani, in virtù di un suo ascendente particolare nei confronti della piazza, ma vuole prima essere messo nelle condizioni di poter avere margine di manovra in sede di mercato, con un budget adeguato per rifondare una rosa che perderà la maggior parte dei propri elementi, e sopratutto rassicurato su quelle che saranno le prossime mosse della società, a partire dell’iscrizione in B e delle formazioni giovanili fino alla scelta di quella che sarà la guida tecnica a cui affidare l’immediata promozione.
Uno scenario auspicabile per Baccaglini, che però non potrà dare garanzie assolute a Carli prima delle firme definitive sull’accordo con Zamparini, nel bel mezzo di un silenzio radio che sporadicamente il numero uno rosanero prova ad interrompere con un comunicato, piuttosto che con un incontro a sorpresa con elementi in grado di poter operare con cognizione di causa in quello che dovrebbe essere a conti fatti il suo club. A conti fatti Carli non difetta certo di mancata esperienza alla luce delle recenti gestioni ad Empoli di veri e propri pezzi pregiati del mercato come i vari Rugani, Tonelli, Mario Rui, Hysaj e Saponara che lo portarono addirittura sotto la lente d’ingrandimento della Roma in cerca di un sostituto per Sabatini. Adesso l’occasione di ripartire da Palermo con un progetto più che ambizioso ma al momento in stand by.