Il tragico incidente in via Bonanno| Folla e lacrime per l’addio a Giulio

Vanità delle vanità. Tutto è vanità. Qoelet.
Ma questo lo avrà capito il corteo delle due ruote?

Ma le forze dell’ordine stanno indagando sulle circostanze dell’incidente? Come si può arrivare a morire così, per una caduta in moto? Come mai una “cattedrale naturalistica” così scarsamente illuminata? Come mai motociclisti in sella a motori, in cammino verso la Santuzza, di notte, con la fioca luce per la luna appena nuova, lungo rettilinei e tornanti scarsamente illuminati, pericolosi già in pieno giorno, ma ancor più in piena e oscura notte? E il corteo delle due ruote era pure lassù quella notte? E se c’era, che ci faceva lì sopra? A quell’ora?
Troppi punti oscuri. Forse chiarirà meglio la dinamica dell’incidente e le circostanze il giovane C.S. che è sopravvissuto. Speriamo bene per lui.

L’assenza di un interlocutorio in questo spazio mi fa pensare strano, mi lascia molto perplesso circa la motivazione per cui tutta la comitiva delle “due ruote” era su quella strada. a quell’ora e con quel buio. Non saprei a cosa pensare prima, tanti sono i pensieri che si accavallano uno dopo l’altro. Anzi, mi frullano in testa quesiti molto azzardati, ma plausibili, sulle cause dell’incidente. Ad esempio, il giovane alla guida stava bene? Il casco lo indossava? La moto era in buone condizioni meccaniche? Le luci del motore erano accese? Funzionavano? Il manto stradale era in buone condizioni? Eccetera… Ora, poiché sembra che lo sfortunato giovane fosse uscito in comitiva, in compagnia di altri centauri, perché non vengono interrogati intanto anche gli altri amici presenti all’incidente per fare chiarezza e luce sul tragico, mortale schianto di via Bonanno? Perché non contribuiscono a sciogliere gli enigmi di questa terribile perdita del loro amico e compagno? Almeno loro! E chi meglio di loro, oltre gli investigatori?