“Inaccettabile che i nostri giovani | siano costretti ad andare altrove”

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04 Febbraio 2018, 21:18

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CATANIA. Il messaggio dell’Arcivescovo Salvatore Gristina:

“Siamo venuti qui a Piazza Stesicoro per incontrare Sant’Agata, la quale, possiamo dire, ritorna in quei luoghi dove diede suprema ed eroica testimonianza di amore a Gesù. La salutiamo, come sempre, con affetto e salutiamo pure tutte le persone che, venute da altre località o tramite i mezzi di comunicazione possono, come noi e con noi catanesi, ammirare il volto bello ed affascinante della nostra Patrona.

Trovandoci qui, ci pare di udire la sua voce giovanile, gentile e forte. Agata diceva allora a chi voleva allontanarla da Gesù:

– La mia mente è saldamente fondata in Cristo;

– La massima libertà e nobiltà sta qui: nel dimostrare di essere servi di Cristo;

– La mia salvezza è Cristo;

– Io proclamo Cristo con le mie labbra e col cuore non cesso mai di invocarlo;

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Queste ed altre espressioni sono contenute negli Atti latini del martirio di Sant’Agata. Dalla loro lettura restiamo meravigliati perché chi le pronunzia si autodefinisce “fanciulla”, e lo era veramente. Ed allora, carissimi amici, dobbiamo essere onorati di stringerci attorno ad Agata; dobbiamo sentirci privilegiati nel poter mostrare il suo fulgido esempio, eloquente anche per le donne e gli uomini di oggi, e particolarmente per le nuove generazioni, per voi carissime ragazze e ragazzi. E’ bello vedervi numerosi e felici di guardare con tanto affetto la vostra coetanea e nostra gloriosa patrona.

Lo sappiamo bene, ma è utile ricordarcelo vicendevolmente: la vera devozione deve trasformarsi in imitazione. Perciò: siamo suoi devoti, se ci comportiamo come Agata; se le sue parole, che ho citato, i suoi insegnamenti diventano il nostro modo di pensare e il criterio del nostro comportamento. E’, quindi, importante conoscere sempre più Agata, anche attraverso tante belle pubblicazioni o navigando via internet.

In tutto questo possiamo essere aiutati da un avvenimento che si svolgerà a Roma nel prossimo autunno. Mi riferisco al Sinodo dei Vescovi che vedrà riuniti, con Papa Francesco, vescovi, sacerdoti, esperti ed anche ragazze e ragazzi per riflettere insieme sul tema “I giovani: la fede e il discernimento vocazionale”. Il tema riguarda l’intera comunità ecclesiale, cioè le parrocchie, le associazioni giovanili e tutte le persone che hanno a cuore il presente e l’avvenire dei giovani. Ed allora chiediamoci: che cosa significa fede e discernimento vocazionale per voi, carissimi ragazzi e per noi adulti? La risposta è semplice ed impegnativa: vivere, come Agata, un rapporto personale, gioioso e costante con Gesù e scegliere, come lei, di restarGli sempre fedeli amici. Mi permetto di ricordare a noi adulti che abbiamo un debito speciale con voi giovani: dobbiamo stare con voi, ascoltarvi, condividere con voi riflessioni e impegno di vita, autenticamente umana ed esemplarmente cristiana. Dobbiamo pure essere validi e credibili punti di riferimento per voi ragazzi nell’onestà personale e familiare, nel fedele compimento del nostro dovere, nell’impegno a favore del bene comune nella Chiesa e nella società.

Stando accanto a Sant’Agata voglio rivolgerLe le espressioni che noi vescovi di Sicilia abbiamo recentemente usato nei riguardi di voi giovani. “I ragazzi, i giovani sono la ricchezza di un Paese, di una comunità. Non possiamo accettare che siano costretti ad andare altrove. E’ questa una priorità che dal punto di vista educativo e formativo, dal punto di vista sociale e da quello ecclesiale deve stare a cuore a tutti, ciascuno per le proprie competenze, ma tutti uniti in un impegno corale, che speriamo fecondo nel bene”. (Comunicato finale – CESi, 17 gennaio 2018)
E ripeto a Sant’Agata una frase scritta qualche giorno fa: “Catania ha bisogno di ragazze e ragazzi con un DNA agatino, ragazzi e ragazze che facciano riflettere coetanei ed adulti”. Per favorire tutto ciò, sono lieto di comunicare che organizzeremo un convegno – incontro con e per i giovani qui a Catania nel contesto del Sinodo dei Vescovi a Roma.
Affido all’intercessione di Sant’Agata, me stesso, tutti voi e le persone che abbiamo nel cuore, come pure quelle che hanno il cuore colmo di dolore per sofferenze e preoccupazioni di ogni genere. A Lei affido anche la nostra Città e la nostra Arcidiocesi, affinché anche al presente possiamo sperimentare la sua potente ed efficace protezione.

S. Agata prega per noi”.

 

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04 Febbraio 2018, 21:18

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