PALERMO – Sospesi in attesa di conoscere l’esito dell’inchiesta penale che li vede coinvolti. Si tratta di Damiano Mazzarese, primario a Villa Sofia, e Maria Concetta Martorana, ex direttore sanitario dell’ospedale palermitano e fino a ieri in servizio a Marsala.
Mazzarese ieri era rientrato al lavoro, ma ha dovuto fare subito dietro front per tornare a casa. Allo scadere dei sei mesi di interdizione è scatta la sospensione per il primario del reparto di Rianimazione e per alcuni mesi responsabile delle Chirurgie dell’ospedale Villa Sofia di Palermo. Mazzarese è indagato nella stessa inchiesta che vede coinvolti l’ex manager Giacomo Sampieri e il chirurgo plastico Matteo Tutino. Il primo è stato sospeso per un anno, il secondo a tempo indeterminato. La delibera di allontanamento di Mazzarese è firmata dal manager dell’ospedale palermitano, Gervasio Venuti. Lo stesso che, nei giorni in cui esplodeva lo scandalo giudiziario, aveva scelto di affidare a Mazzarese la guida ad interim del reparto di Anestesia e rianimazione del Cervello.
Mazzarese che aveva ricevuto l’avviso di garanzia preferì declinare l’invito per ragioni di opportunità. Interrogato dal gip aveva respinto le accuse di truffa, peculato e abuso d’ufficio. Assistito dagli avvocati Ugo e Gabriele Castagna, Mazzarese si era difeso sostenendo di avere ricoperto per soli per due mesi l’incarico di direttore delle sale chirurgiche e facente funzioni di primario. Mesi durante i quali disse di non avere ricevuto segnalazione delle irregolarità in sala operatoria poi contestate a Tutino. A luglio per Mazzarese il giudice dispose la misura interdittiva della sospensione del lavoro per sei mesi. Allo scadere ieri si è presentato in ospedale dove ha appreso della sospensione che l’azienda gli ha inflitto. Una sospensione a tempo indeterminato e cioè legata all’eventuale conclusione positiva della sua vicenda penale.
L’avvocato Ugo Castagna esprime un doppio rammarico: “Intanto perché analoghi provvedimenti di sospensione non sono stati adottati nei confronti di altri dipendenti della Sanità pubblica con situazione processuali più avanzate dei quella di Mazzarese. E poi, perché non avremo la possibilità di discutere in Cassazione il precedente provvedimento interdittivo visto che la Cassazione per alcune logiche di organizzazione interne del lavoro ha fissato il nostro ricorso il prossimo 9 febbraio e cioè allo scadere della stessa interdizione. Una cosa è certa, impugneremo la sospensione dal servizio davanti al giudice del lavoro.
Stessa sorte è toccata a Maria Concetta Martorana. Pure era aveva subito l’interdizione per sei mesi. A sospendere l’ex direttore sanitario di Villa Sofia è stato il manager dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, visto che nel frattempo la Martorana era entrata in servizio all’ospedale di Marsala. Anche nel suo caso di tratta di provvedimento di sospensione “facoltativo” che resta legato all’esito dell’indagine penale. Se, infatti, dovesse arrivare una condanna dovrebbe scattare il licenziamento.