Indice dei prezzi al consumo | A gennaio ancora un calo

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05 Febbraio 2013, 21:54

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PALERMO – Scende ancora l’indice dei prezzi al consumo per la città di Palermo. Il decremento riscontrato per il mese di gennaio è molto esile, esattamente dello 0,1 per cento rispetto ai dati del mese precedente. Non viene segnalata, invece, nessuna variazione dell’inflazione di fondo al netto degli alimenti freschi e dei beni energetici, che si attesta al +1,2 per cento.

Focalizzando l’attenzione su macro elementi, per esempio solo sui beni, notiamo, rispetto all’anno scorso, un incremento quasi del 2 per cento, mentre l’indice relativo soltanto ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +1,4 per cento.

Gennaio 2013 si distingue rispetto al mese precedente per lievissimi aumenti nell’ambito dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3 per cento), bevande alcoliche e tabacchi (+0,1 per cento), lievitano anche i prezzi per le comunicazioni (0,3 per cento) e per la categoria “altri beni e servizi”, che fa registrare un aumento del 0,4 per cento. Molto più incisivi gli aumenti rispetto allo stesso mese del 2012: decisamente più salate le spese, si parla del 3,3 per cento, le spese per la categoria “altri beni e servizi”, anche canoni d’affitto, acqua ed energia raggiungono un incremento quasi del 3 per cento, seguiti da alimenti, bevande, tabacchi ed abbigliamento.

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Guardando, invece, all’anno precedente variazioni significative si rilevano, in relazione ai beni anche rispetto alla loro frequenza di acquisto. Nel dettaglio fra i dati diffusi dall’ufficio del Comune salta subito all’occhio un incremento del 2,5 per quanto riguarda i beni ad alta frequenza di acquisto, quali, per esempio, generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, canoni d’affitto, carburanti o spese per trasporti.

Variazione minima, del +1 per cento, l’aumento dell’indice dei prezzi per spese d’abbigliamento, medicine, trasporti aerei, spese telefoniche servizi ricreativi e culturali, ovvero tutte quelle voci che costituiscono i medi a media frequenza d’acquisto, invariato l’indice, invece, per quelli a bassa frequenza tra cui elettrodomestici, servizi ospedalieri, mezzi di trasporto, articoli informatici.

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05 Febbraio 2013, 21:54

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