Indice dei prezzi al consumo | A gennaio ancora un calo - Live Sicilia

Indice dei prezzi al consumo | A gennaio ancora un calo

Rispetto all’anno precedente variazioni significative si rilevano nella frequenza di acquisto dei beni. Fra i dati diffusi dall’ufficio del Comune salta subito all’occhio un incremento del 2,5 per quanto riguarda i beni di alto consumo quali, per esempio, generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, canoni d’affitto, carburanti o spese per trasporti.

Palermo, invariata l'inflazione
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PALERMO – Scende ancora l’indice dei prezzi al consumo per la città di Palermo. Il decremento riscontrato per il mese di gennaio è molto esile, esattamente dello 0,1 per cento rispetto ai dati del mese precedente. Non viene segnalata, invece, nessuna variazione dell’inflazione di fondo al netto degli alimenti freschi e dei beni energetici, che si attesta al +1,2 per cento.

Focalizzando l’attenzione su macro elementi, per esempio solo sui beni, notiamo, rispetto all’anno scorso, un incremento quasi del 2 per cento, mentre l’indice relativo soltanto ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +1,4 per cento.

Gennaio 2013 si distingue rispetto al mese precedente per lievissimi aumenti nell’ambito dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3 per cento), bevande alcoliche e tabacchi (+0,1 per cento), lievitano anche i prezzi per le comunicazioni (0,3 per cento) e per la categoria “altri beni e servizi”, che fa registrare un aumento del 0,4 per cento. Molto più incisivi gli aumenti rispetto allo stesso mese del 2012: decisamente più salate le spese, si parla del 3,3 per cento, le spese per la categoria “altri beni e servizi”, anche canoni d’affitto, acqua ed energia raggiungono un incremento quasi del 3 per cento, seguiti da alimenti, bevande, tabacchi ed abbigliamento.

Guardando, invece, all’anno precedente variazioni significative si rilevano, in relazione ai beni anche rispetto alla loro frequenza di acquisto. Nel dettaglio fra i dati diffusi dall’ufficio del Comune salta subito all’occhio un incremento del 2,5 per quanto riguarda i beni ad alta frequenza di acquisto, quali, per esempio, generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, canoni d’affitto, carburanti o spese per trasporti.

Variazione minima, del +1 per cento, l’aumento dell’indice dei prezzi per spese d’abbigliamento, medicine, trasporti aerei, spese telefoniche servizi ricreativi e culturali, ovvero tutte quelle voci che costituiscono i medi a media frequenza d’acquisto, invariato l’indice, invece, per quelli a bassa frequenza tra cui elettrodomestici, servizi ospedalieri, mezzi di trasporto, articoli informatici.


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