A San Fratello (Me), dopo lo smottamento di una settimana fa, “la situazione è molto complessa, difficilmente riusciremo a recuperare un centinaio di edifici e alcune attività produttive. La frana ancora si muove e sono in tutto 400 gli edifici leggermente danneggiati, 200 probabilmente li riusciremo a recuperare, per gli altri ancora non posso dire niente”. Lo ha detto il direttore della Protezione civile regionale, Pietro Lo Monaco, durante una conferenza stampa nella frazione di Giampilieri, a Messina, colpita dal nubifragio dello scorso 1 ottobre
Il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, appena giunta a San Fratello ha rassicurato che “il governo interverrà, i soldi ci sono anche se non bastano. Finanzieremo progetti mirati senza distribuire denaro a pioggia. I soldi dati in passato sono stati spesi in maniera non corretta dalle amministrazioni”.
“Ho visto un territorio – ha aggiunto – che assomiglia molto a quelli colpiti dai terremoti. Ai cittadini dico comunque di non temere di essere lasciati soli. Saremo al fianco degli sfollati e di tutte le comunità dei Nebrodi che stanno fronteggiando il dissesto”. “Alcune abitazioni non potranno più essere abitate e verranno demolite e ricostruite altrove. Le altre saranno recuperate. Tra quelle danneggiate – ha continuato – ve ne sono di abusive che non dovevano stare lì”.
Davanti alla richiesta del sindaco di San Fratello e di altri primi cittadini, il ministro si è soffermato sulla modalità dei finanziamenti: “Anche i sindaci convengono sulla necessità che non vi siano finanziamenti a pioggia come avvenuto in passato. I soldi, anche se non del tutto sufficienti, ci sono e per questo stileremo un elenco di priorità. Prestigiacomo non ha escluso inoltre due linee di intervento separate: la Protezione civile dovrebbe occuparsi dei comuni con i maggiori rischi per la popolazione, come San Fratello e Sant’Angelo di Brolo. Il ministero, invece, programmerebbe le opere di prevenzione per gli altri centri interessati dal dissesto.