Inquinamento nel Siracusano | Assolti 5 dirigenti di Isab

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16 Gennaio 2018, 19:53

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SIRACUSA – Circa 160mila metri quadrati di contaminazione da idrocarburi: suolo, sottosuolo e falda alle porte di Siracusa, sul territorio comunale di Melilli; undici pozzi a scopi irrigui e alimentari infestati nel centro abitato di Città Giardino. Nessun colpevole.

La sezione di Corte d’Assise del tribunale di Siracusa ha assolto oggi, “perché il fatto non sussiste”, i 5 dirigenti della raffineria Isab a giudizio per quella contaminazione. I cinque (i dirigenti Giancarlo Cogliati, Antonino Amato e Luigi Scalici, e i responsabili di reparto del Parco serbatoi di stoccaggio dei prodotti petroliferi, Giuseppe Petrillo, e operativo relazioni esterne, Leonardo Gambino) erano accusati a vario titolo di: disastro ambientale doloso, avvelenamento delle acque e omissione di misure atte a contenere l’inquinamento.

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Nella penultima udienza del processo c’era stato il colpo di scena: il pm Salvatore Grillo aveva formulato la richiesta di assoluzione. Oggi la richiesta è stata accolta. Le ragioni stanno tutte nella perizia tecnica richiesta dal Gup Andrea Migneco, secondo cui il prodotto rinvenuto negli undici pozzi di Città Giardino nel 2012 sarebbe un prodotto idrocarburico “con caratteristiche merceologiche precedenti alle benzine lavorate” nel serbatoio S 534, indicato dall’accusa come fonte della perdita che causò la contaminazione. La perizia è del professor Signorino Galvagno, docente della facoltà di Ingegneria a Messina, già preside della stessa facoltà, esperto in chimica industriale, oggi presidente del Centro attrazione risorse esterne e creazione d’impresa (Careci) per l’Ateneo messinese. Avrebbe stabilito, dunque, che la contaminazione della falda non sarebbe riconducibile alla perdita del serbatoio Isab S534.

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16 Gennaio 2018, 19:53

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