PALERMO – L’università di Palermo cresce con nuovi iscritti e un ampliamento dell’offerta didattica. “Unipa è l’unico grande ateneo del Sud ad andare in controtendenza rispetto all’andamento medio nazionale”, dice il rettore Massimo Midiri che cita i dati di quello che chiama un “cambio di passo”.
L’incremento è di quasi 11 mila studenti: 9.102 per i corsi triennali, 1.751 immatricolazioni nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico. Per Midiri questo risultato va messo in relazione con l’aggiornamento e l’ampliamento dei percorsi formativi, grazie ai quali è stata fermata, se non ribaltata, la mobilità studentesca verso altre università del Nord. L’altro dato indicativo della crescita di Unipa è quello dell’attivazione (“un record”, lo definisce il rettore) di 18 nuovi corsi di laurea a cui sono interessati anche i poli di Trapani, Caltanissetta e Agrigento. I corsi sono stati rimodulati in base alle esigenze del mondo del lavoro.
“Abbiamo infatti stanziato – dice ancora Midiri – un milione di euro e stretto circa tremila accordi per i tirocini con l’obiettivo di introdurre i nostri laureandi nelle imprese e nelle aziende e metterli in condizione non solo di ‘sapere’, ma anche di ‘saper fare’. Biodiversità e innovazione sono le aree alle quali si è orientata grande attenzione”. “La nostra offerta formativa – aggiunge Fabio Mazzola, prorettore alla didattica e alla internazionalizzazione – propone numerose nuove proposte in settori nei quali sarà concentrata buona parte dell’occupazione futura: sostenibilità, robotica, intelligenza artificiale, professioni legate al settore food o all’utilizzo delle tecnologie digitali nelle scienze umanistiche”.
Dal prossimo anno accademico sarà attivo un altro corso di laurea magistrale interamente in lingua inglese (Spatial Planning) nella classe della pianificazione urbanistica. Si aggiungerà ai sedici corsi in lingua straniera già attivi. In un’ottica inclusiva sarà curata la qualità della vita studentesca e la formazione dei docenti. La crescita di Unipa è stata sostenuta, ricorda infine il rettore, dai finanziamenti ricevuti dal Miur (9,3 milioni) e dalla Regione che ha stanziato 8 milioni per interventi di digitalizzazione e ha destinato altri 17 milioni al recupero dell’ex convento della Martorana.